Da Nairobi - La premio Nobel keniana Wangari Maathai
Gianni Tarquini Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2007
Intervista a Nnimmo Bassey
Abbiamo intervistato Nnimmo Bassey, un attivista nigeriano di Environmental Rights Action - Amigos de la Tierra Nigeria, che si oppone ai soprusi della Shell nel suo paese: "La Shell ha commesso gravi abusi contro i diritti umani, utilizza militari, polizia e guardi private con il solo obiettivo di difendere i propri interessi. Le conseguenze sono la distruzione delle comunità locali e i legami sociali".
Perchè nella vostra campagna parlate di petrolio e sangue ?
"Perchè la Shell ha ammazzato persone, nessuno puo' negarlo".
La compagnia sostiene che sta cambiando il suo atteggiamento verso le popolazioni locali e l'ambiente, è così?
"No, la Shell sfrutta il petrolio del nostro paese da più di 50 anni con il solo obiettivo del profitto e non è cambiato nulla di sostanziale e se abbassiamo la guardia le cosa andranno anche peggio"
In Nigeria è' presente anche la compagnia italiana Agip, coinvolta nei sequestri dell'ultimo periodo; possiamo considerare l'operato dell'Eni/Agip più morbido o addirittura positivo per la Nigeria?
"Devo risponderti ancora no. L'Agip realizza, in piccolo, le stesse cose della Shell. E' solo questione di dimensioni. Solidarizzo con gli amici che chiedono anche alla compagnia italiana di tener presente le opinioni e gli interessi delle comunità locali".
Chiusura dei seminari
Il 24 gennaio, giornata di chiusura dei seminari e incontri al Forum mondiale di Nairobi, è stato presentato il manifesto per la riforma del sistema delle Istituzioni internazionali. Il documento è firmato da intellettuali di prestigio, come Leonardo Boff, Samir Amin, Noam Chomsky, Susan George, Boutros Boutros Ghali, Gabriel Garcia Marquez, Federico Mayor, Rigoberta Menchu Tum, Edgar Morin, Danielle Mitterrand, Adolfo Perez Esquivel, Ignacio Ramonet, Jeremy Rifkin, Sebastiao Salgado, Aminata Traorè, e da centinaia tra le più importanti organizzazioni internazionali istituzioni culturali. E' stato presentato a Nairobi da Roberto Savio, Moema Miranda, Josep Xercavins e altri. Partendo dal presupposto di voler salvaguardare le future generazioni del pianeta da guerre, povertà, ingiustizie, uniformità culturale e degrado ambientale propongono una radicale riforma delle inique istituzioni internazionali. Savio ha chiesto il reale impegno da parte degli Stati, a partire da chi, con le attuali istituzioni, gode di privilegi ormai obsoleti e la collaborazione di tutti i movimenti per gettare le basi di un mondo senza disequilibri sociali ne' di sesso e dove la la globalizzazione sia l'opportunità' per diffondere l'eguaglianza tra gli individui di tutti i pianeti e per conservare le ricchezze del nostro pianeta piuttosto che utilizzarle senza tregua. Si può aderire alla Campagna attraverso il sito www.reformcampaign.net .
Ripensiamo il concetto di democrazia, Boaventura de Sousa Santos
L'intellettuale Boaventura de Sousa Santos, tra i protagonisti e creatori del Forum Sociale Mondiale, intervenendo in un seminario organizzato dalla CLACSO (Consejo Latinoamericano de Ciencias Sociales) sul pensiero critico e le lotte sociali, ha lanciato l'appello a tutti gli intellettuali affinché si lavori per la ridefinizione del concetto di democrazia. Ha parlato dell'arretratezza della teoria rispetto alla pratica delle lotte popolari degli ultimi anni e ha ricordato che il Forum Sociale non è nato grazie alle idee delle organizzazioni della sinistra mondiale ma nonostante loro. Vede nel vigore delle lotte indigene e dei movimenti contadini una forza da cui bisogna ispirarsi per portare la teoria al passo dei nuovi tempi. Nello stesso seminario e' intervenuto il leader dei Sem Terra brasiliani Joao Paulo Rodrigues che ha affermato l'importanza delle organizzazioni popolari per l'avanzamento e l'estensione dei diritti sia nei periodi di resistenza che in quelli positivi, quando i grandi poteri, se non contrastati, possono lavorare per riaffermare i loro interessi.
I debiti verso i paesi ricchi devono essere cancellati
La premio Nobel keniana Wangari Maathai è intervenuta, in una iniziativa che vedeva presente il vescovo Martin Kivuva e organizzata dalla chiesa cattolica locale, per dire con forza che le lobby internazionali che pretendono la riscossione degli interessi sul debito esterno hanno un comportamento immorale e che le chiese, insieme alla società civile e ai parlamenti nazionali, dovrebbero usare la loro forza per pretenderne la cancellazione. Maathai ha aggiunto che il debito resta uno degli ostacoli per combattere la povertà, in Africa, in Asia e in tutti i paesi che non appartengono al mondo occidentale. Il premio nobel per la pace del 2004 e militante ecologista Wangari Maathai ha fatto suo l'appello di African Public Health Rights Alliance, capeggiata dal vescovo Desmond Tutu, per far sì che i Governi africani spendano il 15% del budget a loro disposizione per la salute. E' stato questo uno dei momenti più sentite della giornata del Forum di Nairobi. Maathai ha aggiunto che questa è una delle sfide per fare dell'Africa un continente più dignitoso, con gli stati che si impegnano per salvaguardare la vita dei loro cittadini. E' arrivato anche l'eco di un'altra africana leader del movimento internazionale, Aminata Traorè, che ha accusato l'Europa e la sua politica economica, in particolare per le sovvenzione in agricoltura e la richiesta di firmare la liberalizzazione commerciale (EAPA) fatta a tutti gli stati del suo continente con termine ultimo gennaio 2008. Da queste politica con scarsa visione planetaria nascono molte altre problematiche fino agli sbarchi degli immigrati disperati sulle coste europee e lo sfaldamento delle famiglie e dei legami culturali nelle popolazioni dell'Africa.
DELEGAZIONE ITALIANA
Il 22 gennaio, in serata, si è tenuta la seconda riunione della delegazione italiana al Social Forum di Nairobi con la presenza di Mario Raffaelli, delegato dell'Italia in Somalia, la Viceministra Patrizia Sentinelli, padre Kizito Sesana, Flavio Lotti, Vittorio Agnoletto, Raffaella Bolini e gran parte degli italiani presenti. E' stata sottolineata l'importanza della massiccia presenza italiana e auspicata una rinnovata e rinvigorita presenza della cooperazione italiana nei paesi africani. La Sentinelli ha parlato dell'importanza del ruolo dei cooperanti, e di tutti coloro che fanno solidarieta' internazionale, che devono essere considerati dal Governo per il buon lavoro che fanno e perché rappresentano il nostro paese agli occhi della parte del mondo meno ricca. Lavorerà per una cooperazione con l'Africa che sia capace di dare speranza e innovazione. Sollecitata da Hibo, una donna somala della delegazione italiana (in rappresentanza del COSPE), la Viceministro ha sottolineato che bisogna ripartire dalle donne per stare realmente al fianco dell'Africa.
(27 gennaio 2007)
Lascia un Commento