Società/ Servizio Civile - Una mini inchiesta su un percorso che sta rivelandosi un buon compromesso tra un’esperienza di solidarietà e un’opportunità di lavoro
Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2005
Quali sono le motivazioni che spingono le ragazze e i ragazzi a fare l’esperienza del servizio civile? Che cosa imparano da questa esperienza? La ritengono utile per il loro futuro professionale? Ma soprattutto: perché è una scelta fatta più dalle ragazze che dai ragazzi? Queste le domande che abbiamo rivolto ad alcune ragazze che stanno vivendo questa esperienza. Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64 che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria, è un modo efficace per dare la possibilità ai ragazzi tra i 18 e i 28 anni di fare un’esperienza di crescita personale e lavorativa, contribuendo allo sviluppo sociale, economico e culturale del nostro Paese, attraverso il sostegno e l’assistenza alle fasce deboli. Un anno di impegno nel servizio civile, inoltre, è una buona occasione per approcciare il mondo del lavoro e per acquisire competenze professionali ed avere anche una minima autonomia economica. I 433 euro mensili percepiti dai giovani, uomini e donne, sono utili per mantenersi gli studi, per le spese personali quotidiane. Il boom del volontariato femminile poi è un fenomeno che ben riflette la propensione, soprattutto delle ragazze, verso lavori socialmente utili che permettono loro anche di rendersi più indipendenti economicamente dalle famiglie e arricchire il proprio curriculum di studi e lavorativo. Ne è la prova l’ultimo bando per 36.138 volontari con scadenza 1° giugno, reso noto dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile, ha avuto una copertura del 92% con 1.701 giovani avviati nei diversi progetti di volontariato su 1.851 previsti. Le richieste dei ragazzi sono state 415, il 24,39% del totale, mentre quelle delle ragazze sono state 1.286. Ad alcune di loro abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio motivazioni, esperienze e il perché di tale scelta.
Sono una studentessa di Sociologia. Cercavo un lavoro che mi permettesse di coniugare lo studio con l’opportunità di ricevere una formazione spendibile nel futuro. Con il servizio civile ho imparato a rapportarmi con gli utenti ed ho acquisito scioltezza e proprietà di linguaggio necessarie nel rapporto con il pubblico. Ritengo che questo lavoro sia un ottimo punto di partenza ed una esperienza positiva e stimolante. La maggiore presenza di ragazze partecipanti al servizio civile è probabilmente attribuibile ad una problematica di carattere pratico. E’ possibile ipotizzare nel futuro una partecipazione maggiore da parte di quei ragazzi che sono prosciolti dall’obbligo di prestare servizio militare.
Giada Polillo, studentessa, 24 anni.
Circa sette mesi fa ho iniziato la mia esperienza di “volontario del servizio civile” presso una nota associazione di consumatori. Cercavo lavoro ma purtroppo nessuno aveva voglia di assumere una ragazza giovane e senza esperienza, così mi sono trovata più volte a svolgere lavori che non rispettavano le mie esigenze né di lavoratrice, né di madre. Essere volontari del servizio civile, invece, significa non solo occuparsi di qualcosa che sia socialmente utile, ma anche avere un’esperienza lavorativa valida e riconosciuta da tutti. E’ abbastanza evidente che questa scelta riguarda più le ragazze dei ragazzi, ma questo è senz’altro dovuto al fatto che bisogna essere riformati al servizio militare per avere accesso al servizio civile, e quindi il numero delle richieste maschili è decisamente inferiore rispetto a quello delle richieste femminili.
Micaela Russo, mamma, 25 anni
Quando ho fatto la domanda per il servizio civile mi ero appena laureata in Giurisprudenza e quindi mi è sembrata una buona opportunità per impiegare in maniera utile parte del tempo che avevo a disposizione durante il periodo di praticantato per sostenere l’esame da avvocato. Nel corso di questi mesi ho notato quanto sia forte nelle persone il bisogno di sentirsi protetti, tutelati nelle piccole questioni di ogni giorno che sono poi quelle che influenzano notevolmente la qualità di vita di ognuno di noi. Considerati gli studi che ho fatto, tutti i temi affrontati all’interno dell’associazione, presso cui sto svolgendo il servizio civile, mi hanno dato la possibilità di vedere e conoscere più da vicino problematiche che fino ad adesso avevo conosciuto solo attraverso i libri. Di conseguenza, penso e spero che l’ esperienza fatta possa costituire un buon bagaglio per il mio futuro. Probabilmente le ragazze si avvicinano più numerose a questo tipo di scelta perché spinte da una maggiore disponibilità e forse voglia di guadagnare qualcosa rendendosi socialmente utili.
Sara Neghettoso, laureata, 24 anni
Lascia un Commento