Login Registrati
Volontariato e cittadinanza sociale. Valore oltre le regole

Volontariato e cittadinanza sociale. Valore oltre le regole

Emilia Romagna -

Miro Fiammenghi Mercoledi, 28/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014

 Il volontariato sociale in Emilia-Romagna è una realtà importante in continua espansione, con oltre 3.000 associazioni iscritte ai registri regionali, più di 100.000 volontari attivi e 600.000 tra aderenti, sottoscrittori e sostenitori. Partiamo dai numeri - che poi sono persone - per spiegare perché la nostra Regione interviene con un progetto di legge che semplifica e al tempo stesso valorizza questo mondo. La promozione del volontariato e il suo coinvolgimento nelle politiche pubbliche non è una novità, tanto che più normative regionali sono state fatte in materia sin dagli anni ’90. Sempre, siamo stati consapevoli sia della necessità di rispettare l’autonomia di queste organizzazioni che si fondano sulla libera scelta individuale, sia della loro capacità di conoscere le esigenze del territorio, di attivare reti di auto-aiuto e portare una propria progettualità nella soddisfazione di nuovi bisogni sociali.

Innovare il sistema, compreso l’associazionismo c.d. di promozione sociale e il servizio civile, si rende ora urgente per stare al passo con una serie di cambiamenti che non vogliamo subire ma, al contrario, governare con intelligenza. Ecco perché sono particolarmente soddisfatto di essere relatore di una legge che riconosce l’importanza della “cittadinanza solidale”, renderà più semplice l’attività di volontariato e integrerà più giovani nel servizio civile regionale.

Andiamo con ordine. L’obiettivo della semplificazione lo raggiungeremo prima di tutto adeguando i registri, cioè gli strumenti ufficiali di certificazione e “riconoscimento” delle organizzazioni e delle associazioni onlus. Mettendoci dalla parte di chi promuove e svolge le attività sociali, significa poter iscriversi con procedure informatiche finalmente rapide, senza carte da bollo e trafile, senza più sottoporsi e aspettare controlli preventivi di conformità alle regole, ma con la certezza di una autorizzazione rilasciata -o meno- in tempo reale. Anche perché i registri saranno consultabili e aggiornati on line. Tra l’altro, in coerenza con la trasformazione delle Province in enti strumentali del territorio, la legge assegna al solo livello regionale la loro gestione. Creiamo però il presupposto di istituire registri comunali, disciplinati con propri regolamenti, atti ad individuare i soggetti idonei a possibili collaborazioni per costruire forme di coesione sociale e produrre reti di solidarietà.

Anche le modifiche in materia di servizio civile regionale seguono la logica della semplificazione. Ad esempio si tiene conto che i progetti nelle scuole e nelle emergenze hanno durate differenti (qui in Emilia dopo il sisma ne sappiamo qualcosa), perciò eliminiamo i vincoli temporali già previsti per i diversi progetti e individuiamo i partecipanti non più sulla base delle fasce d’età 15-18 e 18-28, bensì sull’adempimento in corso del diritto-dovere all’istruzione e formazione. Insomma l’esperienza del servizio civile sarà flessibile e integrata nel percorso formativo della ragazza o del ragazzo. Abbiamo voluto dare un segnale chiaro e in controtendenza rispetto al numero sempre più ridotto di giovani che possono di fatto partecipare al servizio civile nazionale, a causa di risorse statali in forte calo e una domanda invece in grande crescita, determinata purtroppo anche dalla crisi economica. Il servizio regionale diventerà più accessibile in virtù di due ulteriori disposizioni: la sua apertura ai giovani cittadini di qualunque nazionalità e la possibilità dei soggetti pubblici e privati di concorrere al finanziamento del Fondo dedicato.

Concludo con la “Giornata del Cittadino (e cittadina) solidale”, istituita con questa legge per iniziativa dell’Assemblea che la propose nel 2011, Anno europeo del volontariato. Cadrà l’ultimo sabato di settembre e sarà da quest’anno un’occasione speciale di informare e sensibilizzare sulle attività che migliaia di persone scelgono di svolgere a beneficio degli altri, per instaurare relazioni autentiche e sentirsi parte di una comunità che merita il nostro contributo. Il confronto sulla legge avviato con Comuni e associazioni di volontariato è positivo e continua in queste settimane per condividere con loro il testo definitivo.

Innovare il sistema del volontariato, l’associazionismo sociale e il servizio civile si rende urgente per stare al passo con una serie di cambiamenti che non vogliamo subire, ma governare con intelligenza. Abbiamo voluto dare un segnale in controtendenza rispetto al numero sempre più ridotto di giovani che possono di fatto partecipare al servizio civile nazionale.

(Redazionale)

 

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®