Volere la botte piena e la moglie ubriaca

Ortensi Paola Lunedi, 10/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011

Volere la botte piena e la moglie ubriaca. Il significato di questo modo di dire è sicuramente noto e di facile interpretazione: volere tutto senza rinunciare a nulla. Venendo a noi donne, se però il senso del proverbio è di facile traduzione, sicuramente meno facile - anzi sicuramente lasciato alla libera e quindi dubbia e fantasiosa interpretazione - è perché mai il marito in questione voglia la moglie ubriaca, oltre che, naturalmente, la botte piena.

Sorvolando dall’approfondire l’indicazione riguardante la donna, sicuramente non troppo gentile, concentriamoci sulla moglie ubriaca.

Da una veloce indagine compiuta per gioco su di un campione di una ventina di persone di entrambi i sessi a cui è stata posta la domanda, a bruciapelo, sul piacere di avere una moglie ubriaca, l’interpretazione più accreditata sembra essere quella per cui una moglie ubriaca risulterebbe o potrebbe risultare: più disponibile, più malleabile, più allegra, meno intransigente. Come la si metta la si metta, quel che esce è tristemente l’impressione di un giudizio sulle mogli sobrie, radicato nella cultura popolare, tutt’altro che edificante sul quale varrebbe la pena di riflettere. Ovvero mogli sobrie, o semplicemente mogli, simbolo di noia o meglio di troppa serietà e indisponibilità all’allegria.

Ci illudiamo che il proverbio sia antico, i giudizi siano cambiati e chi lo ripete in fondo non pensi al senso profondo delle parole che pronuncia.

Un fatto è certo: nessuna moglie vuole un marito ubriaco. E oggi che tante sono le donne viticoltrici, signore delle vigne, questa presenza femminile garantirà una cantina dove il vino in ogni botte può invecchiare, in modo “riposato” senza agitazioni di sorta. E le donne ameranno mariti sobri e divertenti con cui scambiare un brindisi alla convivenza e, perché no, ad una botte piena di vino, frutto di un’ottima annata .



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