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Vogliamo competenza non apparenza

Vogliamo competenza non apparenza

Il gruppo 'Chi Colpisce Una Donna, Colpisce Tutte Noi' lancia una petizione su Change.org, per chiedere ai ministri competenti adeguate azioni di contrasto e prevenzione della violenza contro le donne.

Mercoledi, 20/07/2016 -
Gentili Ministri,

lo scorso 2 luglio è partito il progetto della Polizia di Stato contro la violenza sulle donne “…Questo non è amore”.



Ci uniamo alle numerose associazioni e operatrici del settore che si sono espresse in modo critico su tale iniziativa. Questa misura non appare in linea con quanto prescrive la Convenzione di Istanbul in materia di contrasto e prevenzione della violenza contro le donne basata sul genere.

Pertanto, sulla base del testo sottoscritto anche dall'Italia, occorre varare misure "che siano basate su una comprensione della violenza di genere contro le donne e della violenza domestica e si concentrino sui diritti umani e sulla sicurezza della vittima".



Questa comprensione piena del fenomeno induce ad avere alcune perplessità su come un camper della Polizia collocato in una piazza cittadina, possa essere un luogo idoneo per accogliere le donne e per garantire la loro sicurezza.



Se manca o è carente il sistema di protezione della vittima che denuncia, continueremo ad avere i risultati tragici che oggi possiamo osservare: sette su dieci delle donne morte di femminicidio avevano denunciato in maniera preventiva gli abusi subiti.



Pertanto chiediamo che i fondi vengano destinati a:



- lavorare in chiave di prevenzione e di educazione, per un cambiamento della cultura che alimenta la violenza (educazione di genere e al rispetto delle differenze, educazione alle relazioni nell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado, trasversale nei percorsi scolastici e nei programmi di tutte le discipline);

- accelerare il percorso del Miur che dovrà varare le linee guida per l’educazione alla parità di genere (per l’attuazione del comma 16 della legge 107/2015 "Buona Scuola");

- investire nel sistema di protezione delle vittime;

- sostenere e diffondere soluzioni e servizi che assicurino alle donne un aiuto gratuito, professionale e costante, in modo tale da evitare che una loro interruzione metta a rischio l'incolumità delle stesse;



- verificare la natura dei centri antiviolenza, che devono rispettare determinate caratteristiche di laicità e di matrice culturale, che sia in linea con il movimento delle donne;

- monitorare i fondi destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio (se arrivano e come vengono utilizzati); Action Aid con la campagna #donnechecontano sta cercando di mappare la situazione in merito ai fondi, sulla base degli open data disponibili;



- incrementare i fondi e prevedere archi temporali più ampi per i bandi, superiori all'anno, per garantire maggiore continuità al servizio;

- stilare delle linee di indirizzo affinché le Regioni implementino delle leggi regionali per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere, da concertare con tutti gli attori interessati e per avere un risultato omogeneo sul territorio nazionale;

- creare un osservatorio nazionale sulla violenza di genere e sui Centri Antiviolenza, indipendente e aperto a varie figure, non esclusivamente professionali, che comprenda il mondo dell'attivismo femminile e femminista, per assicurare qualità del servizio e delle operatrici;

- incrementare il numero dei centri antiviolenza, le case rifugio e di accoglienza;

- formare adeguatamente tutte le figure professionali coinvolte, medici del PS e di base, assistenti sociali, psicologi, dirigenti comunali, regionali, nei tribunali, personale Polizia, Prefettura ecc.;

- fare informazione su tutte le forme di violenza, che non ha confini culturali, sociali, etnici, di censo. La violenza è sempre inaccettabile, intollerabile. Non esistono donne di serie A e di serie B. Per questo occorre contrastare ogni forma di neo-schiavitù e di sfruttamento della prostituzione;

- varare una seria legislazione di contrasto all'omotransfobia;

- migliorare la qualità del linguaggio e dei messaggi veicolati attraverso i mass media, contrastando in ogni modo forme esplicite o implicite di sessismo;

- supportare e proteggere i bambini vittime di violenza assistita;

- proteggere concretamente i figli di donne vittime di abusi e violenze familiari, perché non accadano ulteriori episodi di figlicidi;

- istituzione della Giornata Nazionale contro il figlicidio ogni 25 Febbraio;

- debellare l'uso strumentale di Ctu nei tribunali ai danni delle donne che denunciano violenze da parte del coniuge. Queste donne che decidono di separarsi e chiedono l'affido dei figli, rischiano di essere rivittimizzate, perché troppo spesso nei tribunali si ricorre all'uso della Pas o Ap, che non hanno alcun fondamento scientifico. Chiediamo che certi metodi vengano messi al bando;

- assicurare la certezza del Diritto, che passa per una giustizia celere e condanne efficaci;



- chiediamo l'effettiva applicazione in tutti i tribunali d'Italia della norma che prevede l'ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato, indipendentemente dal reddito, alle donne vittime di violenza di genere, come previsto dalla legge n. 119/13;



Le donne italiane da settembre riprenderanno a manifestare e a pretendere che si varino e si attuino politiche che sappiano andare incontro alle reali istanze ed esigenze delle donne. Chiediamo che siano garantiti i fondi adeguati, affinché sia possibile sostenere in modo continuativo l'accoglienza alle donne vittime di violenza, le azioni di contrasto e di prevenzione della violenza.







Il gruppo Chi Colpisce Una Donna, Colpisce Tutte Noi







Per info e adesioni:



chicolpisce1donnacolpiscetutte@gmail.com

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