Vittime saharawi in Algeria sono cittadini di Lozio
Mustapha Salma simbolo delle violazioni dei diritti umani a Tindouf che si è ribellato ai capi del Polisario è cittadino di Lozio. Chi è Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud? Quale è la sua storia?
Giovedi, 29/11/2012 - Vittime saharawi in Algeria sono cittadini di Lozio:
Mustapha Salma simbolo delle violazioni dei diritti umani a Tindouf che si è ribellato ai capi del Polisario è cittadino di Lozio. Chi è Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud? Quale è la sua storia?
Il 6 ottobre 1979, quando aveva appena 11 anni, Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud fu rapito dalla sua città natale, Smara, con sua madre e quattro sue sorelle da una milizia del Polisario che uccise altre due sorelle e ferì il padre, uno Sceicco molto rispettato della grande tribù dei Reguibat Labeihat, e che abita tuttora a Smara.
Mustapha Salma venne poi deportato in Algeria nei campi di Tindouf. E’ qui che seguì un corso scolastico e universitario, ottenendo una laurea in fisica, prima di qualificarsi col grado di ufficiale dalla scuola di Polizia di Algeri nel 1991, all’età di 23 anni.
Successivamente egli avanzò nella gerarchia del Polisario, diventando Direttore centrale della “Sicurezza pubblica e delle investigazioni”, poi segretario generale e ispettore generale della polizia.
Nel 2010, dopo una visita familiare in Marocco, Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa tenuta il 9 agosto a Smara, che egli intendeva aprire il dialogo col Marocco a proposito dell’iniziativa di autonomia.
In tre decenni, Laayoune, Smara, Boujdour, Dakhla, una volta villaggi quasi deserti, sono diventati veri e propri centri urbani con conseguenti cambiamenti e miglioramenti sulla qualità della vita delle persone. Mustapha Salma si rende conto della perversità della propaganda Polisario che oscura volutamente la situazione nel Sahara per mantenere la sua presa sulla popolazione nei campi di Tindouf, giunge quindi alla conclusione che la soluzione definitiva del conflitto del Sahara risiede nel piano di autonomia proposto dal Marocco, e ha deciso di tornare a Tindouf per spiegare e difendere il piano.
Egli ha chiesto alla direzione del Fronte di lasciargli esprimere liberamente le sue opinioni all’interno dei campi, dove lo aspettano sua moglie, i suoi quattro figli e due fratelli. Ma prima di lasciare il Marocco esprimeva il suo timore di rappresaglie da parte del Fronte, che di fatto non sono tardate a venire.
Mustapha Salma è stato rapito, torturato poi arbitrariamente arrestato in un luogo desertico segreto in Algeria il 21 settembre 2010, lo stesso giorno del suo rientro nei campi di Tindouf e la sua famiglia è stata torturata. Nonostante la protesta internazionale ed i diversi appelli per la sua liberazione.
Sotto la pressione delle ONG per i diritti umani e media internazionali, il Polisario è costretto a rilasciarlo nel mese di dicembre 2010. Il fronte separatista, però, rifiuta al suo ex dirigente il diritto di raggiungere i suoi bambini, rimasti nei campi di Tindouf.
Su insistenza della richiesta di un rientro di Mustapha Salma a Tindouf, l'UNHCR ha trovato un compromesso con la promessa di un soggiorno temporaneo sul territorio della Mauritania in attesa di una soluzione duratura e permanente.
Dopo sei mesi di esilio mentalmente estenuante, Mustapha Salma ha iniziato un sit-in aperto fino ad oggi davanti agli uffici dell'UNHCR a Nouakchott per chiedere la fine di tale assurdità.
Nell’ottobre scorso, Mustapha Salma è stato ascoltato da Christopher Ross, l’Inviato personale del Segretario generale dell’ONU per il Sahara nella sua visita in Mauritania.
L'unico torto commesso da Mustapha Salma, e come Mustapha Salma ci sono migliaia, è di avere espresso un parere contrario alla posizione del Polisario sul conflitto nel Sahara, annunciando pubblicamente il suo sostegno all'iniziativa marocchina sull'autonomia.
I familiari chiedono agli enti internazionali impegnati nella difesa dei diritti umani di prendere in considerazione la sua battaglia ed il suo caso umano, del diritto di una famiglia disgregata a riunirsi.
Cosi, come atto di coraggio e di alta civiltà, il Comune di Lozio, sensibile alle questioni dei diritti umani internazionali ha offerto e conferito la cittadinanza “ad honorem” a Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ed ai suoi familiari.
Noi nella Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, siamo molto soddisfatti di questa grande azione del comune di Lozio, apprezziamo vivamente questo atto di alta civiltà.
Noi come attivisti della società civile e rappresentanti delle associazioni della comunità marocchina in Italia che abbiamo manifestato a Firenze, Milano, Torino, Treviso, Bologna, Roma, Palermo e in diversi città italiane per la causa di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud che è la nostra, chiediamo ai comuni italiani che hanno a cuore i diritti dell’uomo di agire come ha fatto il comune di Lozio. Proponiamo e chiediamo particolarmente a tutti i comuni della Toscana di conferire la cittadinanza onoraria a Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ed ai suoi familiari.
Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia
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