Vite fatte a strisce

Noi italiani nel nostro piccolo abbiamo avuto la storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi, oppure i corti che andavano in onda durante Tetris su La7.

Negli Usa, come è tradizione, pensano in grande, e producono raffinatezze come le biografie a fumetti prima di John McCain e poi di Barack Obama.

Tutto è iniziato proprio con loro, quando la casa editrice IDW ha annunciato l'uscita delle biografie a fumetti dei due rivali, elaborate dal lavoro di Andy Helfer e Stephen Thompson (Presidential Material: John McCain) e Jeff Mariotte e Tom Morgan (Presidential Material: Barack Obama).

Da li il passo è stato breve perché la concorrenza proponesse un’alternativa alla IDW, così la casa editrice Bluewater ha pubblicato ‘Female Force: Hillary Clinton’ e ‘Female Force: Sarah Palin’.

Successivo, ma non meno importante soggetto della Bluewater, è stata Michelle Robinson in Obama, terza in ordine di apparizione fra le figure politiche prese inizialmente in considerazione dalla casa editrice, ma sicuramente non in ordine di popolarità.

Le strisce dedicate a Mrs. Obama, per quanto più recenti rispetto a quelle delle altre due donne, non si distaccano dall’idea originaria di Female Force e ripercorrono dunque un viaggio nel tempo che porta il lettore ad esplorare la vita della First Lady fin dagli albori della sua giovinezza trascorsa nel Southside di Chicago. A seguire il fumetto si occupa della sua vita da studentessa a Princeton e Harvard, della carriera da avvocato di successo e, in breve, effettua una rassegna di tutte le tappe principali della sua attività lavorativa, senza tralasciare dettagli sulla relazione con Barack Obama e sul loro matrimonio.

Michelle, come le donne precedentemente analizzate dai fumetti Female Force, non ha super poteri, solo la forza ed il carisma necessari per quella che è stata la sua corsa verso il potere e la sua entrata nella storia americana. Non a caso il creatore di ‘Female Force: Michelle Obama’ aveva garantito fin dall’inizio una biografia a fumetti essenziale e veritiera che potesse narrare gli eventi così come si sono succeduti, non una storia fantasiosa dove la donna fosse semplicemente utilizzata come immagine della protagonista.

Sarà a causa dello spirito patriottico americano o del carisma della First Lady, ma la risposta del pubblico ai fumetti a lei dedicati pare sia stata entusiastica, decisamente maggiore rispetto a quella riscossa dai fumetti di Clinton e Palin.

Una madre, una lavoratrice, una donna di carattere e infine una First Lady, probabilmente la scelta degli autori di Female Force di pubblicare la biografia di Michelle Obama non poteva che portare al successo.

Inoltre in questo modo la Bluewater prosegue il cammino che l’ha portata ad esaminare le figure femminili più forti nell’ambito politico in quella che è un’analisi completa e anche piuttosto dettagliata delle loro vite, la forma di fumetto poi alleggerisce la lettura e ne consente una maggiore funzione divulgativa.

Infatti la casa editrice IDW, seguita a ruota dalla Bluewater, ha avuto un’idea notevole che attrae l’interesse di persone non necessariamente interessate al giornalismo politico.

Un bacino più ampio e diversificato di lettori ed acquirenti si interessa a questi fumetti, rendendo tali pubblicazioni di successo e promuovendo il diffondersi dell’informazione anche tra coloro che non si interessano alla politica.

In un certo senso dunque questo esperimento cerca di avvicinare la politica stessa al singolo cittadino, facendo in modo che questi possa conoscere i soggetti coinvolti in essa attraverso la lettura di più fumetti dalle illustrazioni veritiere e simpatiche.

Con Female Force Bluewater fa una scelta editoriale rilevante e valorizza un presunto (e, a giudicare dal successo dei fumetti, anche effettivo) interesse circa i percorsi di donne che sono riuscite a costruirsi una strada ed un’indipendenza, arrivando a posizioni politiche importanti.



(22 novembre 2009)