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Violenza sulle donne: come uscire da una relazione violenta

Violenza sulle donne: come uscire da una relazione violenta

La violenza di genere è una violazione dei diritti umani e comprende maltrattamenti e minacce commessi ai danni delle donne solo perché sono donne. La violenza sulle donne non viene perpetrata solamente nei Paesi in via di sviluppo, ma rappr

Lunedi, 26/11/2012 - Violenza sulle donne nella coppia



Quando comincia la violenza sulle donne? In generale si possono distinguere due tipi di violenza: quella fisica e quella psicologica. Se la prima comincia già dalle minacce verbali (e non solo dagli effettivi maltrattamenti), la seconda è molto più subdola e più difficile da riconoscere in quanto non lascia segni tangibili; in questo caso la limitazione della libertà della donna si manifesta nell’umiliazione, nella mortificazione verbale, e comincia nel momento in cui la donna non si sente rispettata.







Il confine tra violenza e non violenza è molto sottile: La dott.ssa Mariacandida Mazzilli spiega che, nonostante un forte conflitto, laddove la relazione conserva parità e simmetria non si parla ancora di violenza. Al contrario, quando le reazioni violente diventano un modello di rapporto in cui l’asimmetria si manifesta con l’obiettivo di dominare e annientare il partner, ecco che si comincia a parlare di violenza vera e propria4.





Perchè non denunciano? Dipendenza dal partner violento



Grazie a un ancestrale istinto di sopravvivenza la natura umana tende ad allontanarsi dalla fonte di dolore, tuttavia molte donne che vivono una relazione violenta sembrano non essere in grado di distaccarsene. Come è possibile che esercitando violenza sulle donne gli uomini riescano a tenerle legate a sé? Una prima teoria è che le donne che possiedono un’immagine negativa di sé cercherebbero relazioni in cui questa immagine venga confermata. In un articolo di La Repubblica si legge che l’impossibilità del distacco è dovuta al fatto che le vittime non sono capaci di prospettarsi degli scenari alternativi: in questo caso nella relazione verrebbe ricreato un contesto simile a quello vissuto nella famiglia di origine.





Non è esatto dire che le donne non cercano aiuto. Più precisamente le donne cercano aiuto, ma ritrattano e giustificano il loro partner nel momento in cui bisogna distaccarsene concretamente. Questo comportamento ambivalente è spiegato dalla teoria dell’attaccamento, secondo cui la propensione a cercare la vicinanza di un membro della propria specie, in questo caso il partner (figura di riferimento) e a proteggerlo, sarebbe innata.





Un ulteriore meccanismo psicologico che entra in gioco in una relazione violenta è quello del rinforzo intermittente; secondo questo modello, l’alternanza di periodi di calma agli episodi violenti indurrebbe la donna a sperare e convincersi che il giorno dopo “andrà tutto meglio” . Proprio il carattere di imprevedibilità del comportamento violento trasforma la quotidianità in un gioco d’azzardo.



Come è possibile uscire da una relazione violenta?



Poiché gli uomini violenti spesso sono molto possessivi e tendono quindi a limitare la libertà e l’autonomia delle compagne, le vittime si trovano spesso isolate: senza amicizie né un posto dove andare. Quando infatti la dipendenza dall’uomo è, oltre che psicologica, anche materiale, il distacco diventa ancora più difficile e il supporto psicologico si rivela indispensabile.







Poiché il primo passo verso il distacco è capire che esistono soluzioni concrete, lo psicologo intraprende con la paziente un percorso volto al riconoscimento del crimine. In un momento successivo si lavora sul recupero dell’autostima, nel quale la donna deve capire profondamente che il rispetto non è un privilegio, ma un diritto universale, proprio di ogni individuo a prescindere da età, etnia o provenienza.







Secondo Walker la tolleranza del primo “minimo” episodio violento legittima il maltrattamento agli occhi dell’uomo che in questo modo riesce a imporre il suo modello di relazione. Questo squilibrio di potere tra i partner instaura un circolo vizioso nel quale l’autostima della vittima continuerà progressivamente a diminuire.







Ragazze e donne, non vergognatevi di chiedere aiuto al primo segnale! Lasciatevi aiutare per ricominciare a vivere.





Chiara Pagnoni, Redazione eDarling 2012

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