Martedi, 24/10/2017 - In questi ultimi giorni i media si sono concentrati con dibattiti televisivi e articoli di stampa relativi al caso del noto produttore statunitense Harvey Weinstein, il quale è stato accusato da Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie e Asia Argento e altre attrici, le quali hanno raccontato di differenti episodi spiacevoli e sessualmente inopportuni o violenti nei quali sono state coinvolte da Weinstein.
I media e anche qualche personaggio pubblico, hanno incentrato la discussione e orientato la propria attenzione troppo sulle vicende personali di ogni singola attrice o di ogni singolo fatto denunciato e raccontato.
Questo però, dimenticando quale è la vera piaga che emerge dalla vicenda in questione, cioè il fatto che ancora una volta, le donne vengono trattate esclusivamente come “oggetto del piacere” di un singolo uomo, il quale, esercita pressioni per ottenere ciò che esula dal rapporto puramente professionale, solo perché può orientare le sorti lavorative di queste donne.
Per tanto, proprio a causa delle pressioni di potere esercitate sulla donna che entra a fare parte di quel particolare mondo lavorativo, la stessa, viene immediatamente messa difronte al bivio, se vuole ottenere la sua affermazione nelle proprie e legittime aspirazioni nel mondo di quel tipo di lavoro e giungere ai massimi livelli, a prescindere dalle doti professionali possedute, si vede spesso costretta ad intraprendere una strada obbligata.
Questa strada, troppo velocemente e troppo spesso, si trasforma in un legame con il proprio ricattatore, fatto di compromessi e scomode, quanto immorali accondiscendenze, questa condizione si può certamente definire un plagio praticato da chi ha gli strumenti ricattatori e subdole abilità intellettive per poterlo praticare.
Chi subisce, è certamente una vittima, la quale si anestetizza con il passare del tempo e diviene quasi inconsapevole delle violenze che subisce per compromesso morale, convincendosi che il compromesso e l’accondiscendenza se pur dolorosi, sono un prezzo da pagare a causa della sua condizione personale, l’essere una donna.
In questo contesto che ci indigna e offende la donna, si inserisce un esposto presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord dal Centro Anti Violenza Terra Viva, il quale, contiene la segnalazione di un video vergognoso quanto immorale, pubblicato sui social, video questo che disturba la morale e che veicola esattamente il concetto esposto sopra, come normale.
Inoltre il video offende e schernisce le vittime e le donne ingenerale e nel particolare l’attrice Asia Argento e le altre attrici vittime delle violenze coinvolte nella vicenda in questione, dichiarando come normali i comportamenti di uomini che esercitano le loro pressioni, economiche e di superiorità, per l’ottenimento di piacere sessuale nel mondo lavorativo verso le donne.
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