Venerdi, 08/10/2010 - La violenza contro le donne sta diventando sempre di più una notizia di cronaca quotidiana in Italia.
A confermare la drammatica “quotidianità della violenza” il 4 ottobre 2010, a Novi di Modena, il pakistano Hamad Kahn Butt ha colpito con una spranga la giovane figlia, pare per un rifiuto della stessa ad accettare un matrimonio combinato con un connazionale. Risulta inoltre che a colpire la ragazza sia stato anche il fratello di lei,Humair Butt,di appena 19 anni.
Il padre di entrambi si sarebbe quindi rivolto alla moglie Begm Shnez, di 46 anni, che si opponeva alla violenza e al progetto di matrimonio forzato, e l’avrebbe colpita con una pietra, uccidendola.
I vicini che avevano assistito alla scena hanno immediatamente chiamato i soccorsi.
Il tempestivo intervento del 118 è riuscito a mettere fuori pericolo la ventenne Nosheen ma purtroppo non ha potuto nulla per la vita della madre.
È morta una donna per salvare la libertà di un’altra donna, della donna che lei aveva messo al mondo, perché fosse libera, fiera ed orgogliosa del suo genere.
Ed ha combattuto affinché le fosse possibile. È drammatico che per garantirle questa opportunità sia dovuta morire.
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