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VIOLENZA DI GENERE : LA RESPONSABILITA’ DEGLI UOMINI.

VIOLENZA DI GENERE : LA RESPONSABILITA’ DEGLI UOMINI.

La posizione dell'Associazione PerLeDonne: Non vogliamo sostituirci agli uomini, vogliamo piuttosto che gli uomini si diano azioni e strumenti per cambiare il loro rapporto di genere e per isolare chi utilizza la violenza.

Lunedi, 30/06/2014 - Monica Lanfranco ha scritto un bel libro riportando le risposte che tanti uomini hanno dato nel suo blog alle domande che aveva posto su temi particolari quali la violenza alle donne, la pornografia, la sessualità, la relazione di genere,ecc.

Questo libro è diventato una piece teatrale denominata “ Manutenzioni. Uomini a nudo “ che è già stata presentata a Genova da una squadra di rugby, a Pinerolo da un gruppo di autocoscienza maschile, nel ravennate ed è stata presentata a Imola , il 3 giugno scorso.

La novità interessante ed inusuale è che a mettersi in gioco , prestando le loro voci, i loro corpi , le loro emozioni agli uomini che avevano riposto alle domande di Monica Lanfranco sono stati i consiglieri comunali di Imola, di pressoché tutte le appartenenze , attivati dalla lungimiranza della Presidente , Paola Lanzon.

La politica imolese ha dato un segnale forte e creativo sul tema della violenza di genere e sulle sue radici culturali.

Questo evento , cui hanno partecipato autorità regionali e locali ed un pubblico numeroso ed attento, potrebbe connotarsi come l'apertura di una nuova pagina del nostro territorio per le azioni di contrasto alla violenza di genere e potrebbe essere l'inizio di quella sensibilizzazione necessaria per effettuare il salto culturale necessario al fine di una modifica strutturale degli interventi sulla violenza di genere.

Le donne dei Centri antiviolenza hanno operato per decenni, senza risorse e senza norme adeguate, per affermare la dignità e l'autodeterminazione delle donne e per la conquista/riconquista delle loro libertà. Le donne hanno percorso un lungo e faticoso cammino attraversando giorno dopo giorno le vie e gli ostacoli della più grande rivoluzione culturale del secolo scorso. Oggi però è sempre più emergente la convinzione secondo cui non è più sufficiente cambiare la cultura e contrastare la violenza di genere solo partendo dalle donne, ma che si rende necessario un lavoro di trasformazione culturale anche degli uomini.

Diventa necessario coinvolgere gli uomini in questo percorso, occorre agire sul pensiero, sugli stereotipi, sullo scardinamento a 360 gradi dei macigni culturali che ancora oggi impediscono una visione ed una prassi paritaria basata sulla ricchezza delle differenze tra generi. Diventa importante agire sugli uomini per contrastare una visione della differenza tuttora ancorata alla disparità di potere fra i sessi. Occorre agire in termini preventivi, educando al rispetto, all'affermazione della differenza come ricchezza e non come manchevolezza. Occorre anche agire sui giovani uomini non appena si registrano i primi episodi, i primi segnali e le prime venature di violenza. Occorre non minimizzare, non sminuire, non giustificare la violenza, occorre essere a conoscenza di come avviene e del perché; occorre punire chi compie un reato.

Diventa quindi preliminare e fondamentale l’assunzione di responsabilità e la volontà di uscire dal circuito della violenza da parte degli uomini. Questa consapevolezza ormai diffusa viene trattata e interpretata in modo molto diverso dai vari centri antiviolenza ed è tema di discussione come e quanto l'esperienza maturata dai centri possa o debba intervenire in proposito.

La posizione dell'Associazione PerLeDonne che gestisce un centro antiviolenza con personale volontario femminile, riconosce come necessario il lavoro politico e culturale degli uomini per il loro cambiamento. In quest'ottica sta promuovendo varie iniziative di sensibilizzazione sul tema che si trovano sul sito www.perledonneimola.it.

Non vogliamo sostituirci agli uomini, vogliamo piuttosto che gli uomini si diano azioni e strumenti per cambiare il loro rapporto di genere e per isolare chi utilizza la violenza.

Il passo da fare è mettere in sintonia movimenti, cultura, istituzioni e servizi sia per affrontare una questione dirimente su cui le donne hanno acquisito esperienze, avendo pagato sulla propria pelle il dramma della violenza di genere e lavorato sulla relazione tra donne sia per indirizzare adeguate risorse ed investimenti. E' sicuramente una questione che può attivare nuove alleanze tra i centri antiviolenza e che richiama una capacità di ascolto e di messa in gioco trasversale.

Dal primo agosto entrerà in vigore e sarà vincolante la convenzione di Istanbul: uno scenario nuovo che attesta che la politica può compiere azioni innovative per affrontare il fenomeno della violenza di genere. Nella regione Emilia-Romagna è in avanzata fase di discussione, la legge per la parità e contro le discriminazioni di genere, che nei suoi oltre 40 articoli prevede azioni ed interventi di grande spessore sul piano della rappresentanza paritaria, della cittadinanza di genere, del rispetto delle differenze, della salute e della medicina di genere, della prevenzione della violenza di genere, del lavoro, della conciliazione e condivisione delle responsabilità sociali di cura, ecc.

Atti importanti che le donne devono utilizzare per il loro benessere, in un'ottica di collaborazione e di continuo pungolo, avendo contribuito a costruirli.



Maria Rosa Franzoni, Presidente

Carmen La Rocca ,responsabile del Centro antiviolenza

Associazione PerLe Donne

perledonneimola@gmail.com

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