Venerdi, 16/08/2013 - La giornata che per tradizione chiude le porte all’estate con gite fuori porta e pic-nic sotto il sole cocente all’ombra degli alberi o sulle rive del mare non chiude le porte al fenomeno del femminicidio e la tradizionale conferenza stampa di Ferragosto del Ministero dell'Interno, ci presenta un dato statistico inquietante :"Circa il 30% degli omicidi commessi in un anno in Italia (505) ha come vittime le donne. Dall’entrata in vigore della legge sullo stalking sono state 38.142 le denunce presentate, di cui 9.116 dal primo agosto del 2012 al 31 luglio del 2013. A denunciare nel 77% dei casi sono le donne.”
L’ attenzione è alta su tale fenomeno e se ne discuterà nel prossimo Consiglio dei Ministri, anche sulla base della proposta del ministro Josefa Idem che ha parlato della costituzione di una task force.
"Una rotta - ha ricordato Alfano - c'é già ed è il piano nazionale contro la violenza sulle donne approvato nella scorsa legislatura.Troveremo tutti i soldi che servono per difendere le donne; non esiste un limite di spesa che possa fermare un Governo che voglia difendere le donne dalle aggressioni violente. La legge contro lo stalking ha funzionato alla grande, ci sono state migliaia di denunce; se ci sarà da irrobustirla lo faremo".
Il tema della violenza alle donne entra prepotentemente nelle nostre case, durante i momenti dedicati allo svago ed al relax, con le cronache quotidiane diffuse dai media; i volti delle vittime e dei carnefici scorrono sul plasma della tv nello spaccato della loro vita quotidiana con le testimonianze di parenti, amici e conoscenti che variano dal dolore senza reticenze allo stupore per il crimine racchiuso silenziosamente fra le mura domestiche.
Il rischio è che tutti questi crimini cui siamo sovra-esposti, ci lascino insensibili e disattenti, pronti a cambiare velocemente canale e notizia, curiosi dei dettagli torbidi ma incapaci di comprenderne le radici che affondano nell’asimmetria dei rapporti fra gli uomini e le donne .
Ci auguriamo che l’impegno del governo sul femminicidio affronti il fenomeno da più punti sì da scalfirne le radici, togliere la linfa tossica che le alimenta, piantando i semi dell’educazione per le nuove generazioni affinchè sappiano entrare in relazione in modo nonviolento con atteggiamenti di collaborazione reciproca, dialogo, solidarietà, rispetto di sé stessi e degli altri, dove il confronto fra le idee sovrasta e annienta i pre-giudizi e gli stereotipi, dove una donna è libera di essere e fare, artefice della propria vita e padrona delle sue scelte ed il partner è altrettanto libero, anche di andare a mare con le pinne e gli occhiali ma senza fucile.
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