A Roma il 28-29-30 Settembre 2019 un ciclo di incontri-eventi formativi sul tema della violenza. "Mi sa che fuori è primavera" è lo spettacolo tratto dal libro di Concita De Gregorio
Lunedi, 23/09/2019 - Prima il dibattito e poi lo spettacolo: è la formula che caratterizza questa iniziativa realizzata nell'ambito dell'Estate Romana e promossa n collaborazione con SIAE da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale. Il 28, 29 e 30 Settembre 2019 nei Giardini di Villa Carpegna si tiene il ciclo di incontri-eventi formativi sulla tematica della “VIOLENZA” (ingresso libero, dalle 18:30 alle 20:00) alla presenza di professionisti del settore tra i quali la Dott.ssa Roberta Bruzzone (28 Settembre), Concita De Gregorio (29 Settembre) e Paola Natalicchio (30 Settembre). A seguire Gaia Saitta e Giorgio Barberio Corsetti portano in scena lo spettacolo "Mi sa che fuori è primavera"(ingresso €5,00) tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio. Il progetto è di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta e l'adattamento teatrale è di Gaia Saitta, la regia di Giorgio Barberio Corsetti.
Il progetto ha coinvolto molti professionisti (scene Giuliana Rienzi; video Igor Renzetti, luci Marco Giusti, suono Tom Daniels, costumi Frédérick Denis) assistiti da un cospicuo staff (Olimpia Nigris Cosattini, Paolo Monaci Freguglia, Stefania Capitani, Francesca Saracino
Margherita del Priore, Ottavia Nigris Cosattini, Ilaria Ricci, Tiziano Di Russo) per la produzione di Fattore K in collaborazione con Collectif If Human.
Dimenticare, ricordare. Etimo, radice: mente, cuore. Se dimentichi allontani dalla mente. Se ricordi riporti al cuore.
La storia di Irina Lucidi è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno sono sottratte dal marito le due figlie gemelle di sei anni. L'uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Cinque anni dopo la tragedia, Irina decide di raccontare la sua storia alla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio. Dalla toccante testimonianza nasce 'Mi sa che fuori è primavera', libro denso e delicato della De Gregorio. Di fronte alla perdita delle figlie, in un perenne stato di assedio come lo definisce lei stessa, Irina racconta come si ritrovi a sopravvivere alla sua vita di dopo, senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.
"Io sono viva. Il dolore da solo non uccide.
C'è bisogno di essere felici per tenere testa a questo dolore inconcepibile.
C'è bisogno di paura per avere coraggio."
"Ho pensato di aver amato molto e che non avrei amato mai più. Mi sbagliavo."
La resistenza di Irina è un atto di amore. Ci troviamo di fronte ad un superbo ritratto di una donna dei nostri giorni che, di fronte ad un'esperienza che porta i tratti antichi della tragedia greca, riesce a ricucire i pezzi della sua vita e di se stessa.
Gaia Saitta e Giorgio Barberio Corsetti propongono la versione teatrale e partecipativa del libro.
In scena, la nostra Irina - interpretata da Gaia - ritrova tra il pubblico i personaggi principali della storia della sua vita. Indagine in diretta e poesia intima avanzano in parallelo, con la complicità del pubblico che diventa protagonista della rappresentazione.
Lascia un Commento