Violenza contro le donne. Per caso…La colpa è nostra?
La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano è
in stato di agitazione permanente per lottare contro i tentativi
di soffocamento del lavoro dei centri antiviolenza
Martedi, 12/07/2016 - Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Milano, 12 luglio 2016. I femminicidi continuano ad essere perpetrati e si sono anche trasformati in stragi (vedi lo scoppio di una palazzina a Milano in via Brioschi con tre morti), ma ai centri anti violenza arrivano sempre meno fondi pubblici e alcuni sono a rischio chiusura. I fondi stanziati per legge vengono destinati a ricerche, studi, analisi che non portano alcun risultato diretto alle donne che subiscono violenza dagli uomini.
La risposta del Governo sono i camper della polizia. Una risposta senza senso che non tiene conto di un dato fondamentale: sette donne uccise su dieci avevano denunciato il loro assassino.
La rete dei centri antiviolenza italiani ha iniziato il suo cammino trent’anni fa a Milano, quando le donne fondatrici della Casa di accoglienza delle Donne Maltrattate hanno iniziato a sviluppare la rete dei centri antiviolenza e a definire insieme la metodologia di accoglienza e di ospitalità delle donne maltrattate da un uomo.
La rete è cresciuta grazie alla condivisione di principii imprescindibili:
• Anonimato e segretezza NON SI TOCCANO
• La SCELTA delle donne è la nostra misura
• Non andremo MAI contro il desiderio o la volontà anche di una sola donna
Questo ha consentito a molte donne di affidarsi a noi e di scegliere una vita libera dal violento.
Oggi Regione Lombardia e il Governo centrale con il Piano Nazionale vorrebbero mettere in discussione questi principi, invitando le donne sui camper a parlare con uno psicologo “formato”.
Questo intervento che rischia di deviare attenzione e risorse con iniziative pubblicitarie e inefficaci, appare ingenuo e fa sembrare l’Italia ferma all’anno zero su questi temi.
Le donne non possono che affidarsi – in contesti adeguati – ad altre donne che sanno rispettare la loro storia con preparazione e competenza.
Questi luoghi per noi sono solo i centri antiviolenza delle donne che hanno sviluppato e fatto crescere il movimento che oggi consente di avere punti di riferimento e case di ospitalità.
Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano 02-55019609 ufficiostampa@cadmi.org
CHI SIAMO
La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano (CADMI) è il primo Centro Antiviolenza Italiano. E’ nata all’interno dell’ U.D.I. - Unione Donne in Italia e dal 1986 si occupa di aiutare e sostenere donne che subiscono maltrattamenti e violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking.
CADMI è stata promotrice ed ha contribuito alla formazione della Associazione Nazionale Di.Re. Donne in Rete contro la Violenza,la prima associazione italiana a carattere nazionale che aggrega i centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne che affronta il tema della violenza maschile sulle donne secondo l’ottica della differenza di genere, collocando le radici di tale violenza nella storica, ma ancora attuale, disparità di potere tra uomini e donne nei diversi ambiti sociali.
Il nostro lavoro, nel corso degli anni, ha messo in luce un fenomeno sottovalutato: la violenza all’interno della famiglia da parte di mariti, conviventi, fidanzati e altri familiari.
CADMI ha elaborato la Metodologia dell’Accoglienza oggi diffusa in tutti i Centri Antiviolenza italiani. (leggi tutto)
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