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Violenza alle donne, andiamo in piazza - di Gemma Messori, Antonella Iaschi e Tamara Nart

Violenza alle donne, andiamo in piazza - di Gemma Messori, Antonella Iaschi e Tamara Nart

Ci si ricorda delle cose, a volte, solo il giorno delle ricorrenze. E si scende in piazza con le bandiere, oppure si va al cimitero, oppure si comprano regali per festeggiare....

Lunedi, 08/11/2010 - 1) DI ANTONELLA IASCHI

Ci si ricorda delle cose, a volte, solo il giorno delle ricorrenze. E si scende in piazza con le bandiere, oppure si va al cimitero, oppure si comprano regali per festeggiare. Io sto pensando da giorni che il 25 novembre sarà ancora una volta la giornata mondiale contro la violenza alla donna e proprio per questo motivo non ho più voglia di guardare la televisione o di leggere i giornali. Non perché qualcuno ha consigliato di non leggerli e nemmeno perché è ormai consuetudine che siano bollettini di guerra. Io mi sento offesa, violentata, derubata del piacere e dell’orgoglio di sentirmi donna. E non voglio permettere a nessuno, premier o sconosciuto di farmi sentire così. Non è possibile che con tutti i problemi che ci stanno sommergendo siano solo le voci del mercanteggio sessuale a tener banco. Non è accettabile essere diventati una barzelletta mondiale grazie alle pruderie di chi ci dovrebbe rappresentare degnamente. Mi chiedo dove sono finite le donne, dove sono finite le lotte, le conquiste, l’autostima se siamo capaci di stare zitte di fronte allo scempio che si sta facendo della nostra immagine. Per fortuna i miei figli sono grandi ed hanno già la loro dignità intellettuale. Ma penso ai bambini, ai ragazzi che aprono gli occhi al mattino e si ritrovano circondati da tutto questo vergognoso comprare e vendere immagini e corpi, come se l’unico valore rimasto fosse il potere di possedere qualcun altro. Come faremo ad insegnare a quei bambini il rispetto? Nessuno riuscirà a fermare la violenza se la si legalizza a casa di chi dovrebbe dare l’esempio. Violenza non è solo sangue, stupro e morte, violenza è anche mancanza di rispetto in tutte le sue forme. Se c’è chi si vende per favori o soldi, vuol dire che esiste chi quei favori li concede e quei soldi li elargisce. E se quel qualcuno si vanta anche della sua “virilità” non dobbiamo permettergli di farlo. Noi donne non dobbiamo stare zitte e gli uomini che sono veramente tali devono fare altrettanto. Siamo scesi in piazza insieme per grandi vittorie facciamolo ancora per difenderle, rifiutiamoci di stare al gioco. Il corpo delle donne non è merce e nemmeno palliativo per nascondere il disastro socio-economico che questo malgoverno produce.

Antonella Iaschi



2) DI GEMMA MESSORI

Ci si dimentica delle cose....

e si ascolta, con la giusta dose di orrore ma senza il doveroso sdegno, di quella ragazza violentata e poi uccisa. Si osserva sullo schermo, con riprovazione, certo, ma senza partecipazione, il volto bello ed intenso di quella giovane donna che chiede di non morire. Ma tutto questo per pochi minuti. Dopo, speciale su speciale, ci si imbottisce di prestazioni a pagamento ( e lauto! e promettente!...)di attempati signori che si trastullano con carnose e dipinte ragazzine, addobbate per quello che credono un festino mentre ha tutto il sapore del sacrificio della loro integrità. Giovani prostitute ingentilite per l'occasione da un nome straniero, che lascia possibilità all'interpretazione. E giochiamoci, alle escort! Chi accompagniamo? E dove? E soprattutto...come? Ma poi restiamo lì, vero? Perché sono nuova del gioco, non ho capito ancora del tutto dopo cosa mi danno in cambio. Posso scegliere? Perché sono ancora indecisa...Entrare in politica? Fare del cinema?Scrivere un libro? Sì, sì, nessun problema, ora funziona così. Stammi a sentire, cocca, se vuoi fare carriera, fatti due belle labbrone ( ah, già le immagino...), due tette che stanno su da sole e anzi un po' ti sollevano da terra, che così sembri più eterea (...che battutina, eh? ma io ce l'ho sì il senso dell'umorismo!...) e un sederino che ci vorrei dormire sopra per sognare le pecorine (capito eh il doppio senso? amici, se questa non è sagacia! astuto sono, oltre che spiritoso!). Poi la carriera te la troviamo, il ramo, intendo...dopo averti mostrato il palo (ah ah ah!!! ma mi sentite??? passo di battuta in battuta come se...battessi!!!...).

Si ascolta, si guarda, si commenta, mentre si gira il ragù. Carne macellata di giovani... vacche?... donne?... Ora non ho tempo per pensarci. Ho 51 anni, sono fuori dal gioco. Potessi rifarmi una bocca a capienza maggiorata, due seni che paiono gazzelle in pieno salto e guizzano come anguille di mano in mano, un posteriore che ci puoi appendere i panni tanto sporge, sarei comunque in ritardo. Certe carni, devono sapere ancora di latte, per essere pregiate. Allora educhiamole così, le nostre bambine!!! Che sarà un orgoglio vederle discinte sugli schermi internazionali! Perché è da quello che si misura il valore della persona: da quanto sa celare, pur essendo solo da trasparenze ricoperte, l'etichetta che indica la modalità di lavaggio del capo!!E ora vi svelo un piccolo segreto: non esiste etichetta. Dopo l'uso si getterà, come tutto, e si sostituirà con qualcosa di nuovo. Più fresco, ma soprattutto ancora vergine. Dallo schifo. Perché deve essere pulito, affinché si provi gusto a sporcarlo. Vergine, perché calpestarlo dia quel brividino in più. Nessun senso di colpa, per carità. Tutto verrà ripagato. Migliore la merce, più alta la ricompensa. Buttatevi ragazze!!!La porta è aperta!!!(No, no, non la apro io...qualcuno...ora chi non so dirvi...).

25 novembre: scordiamo la dignità che avevamo conquistato e non ci serve più.

E' questo che vogliamo?

Dimenticarci delle cose?

25 novembre. NO! Non voglio tacere!!!Violenza, viscida, calcolata violenza, è ogni abuso di potere.

Gemma Messori



3) di TAMARA NART

Ci si ricorda e ci si dimentica delle cose.. solo di quelle imparate pero’.


Durante il passare degli anni...negli ultimi scambi generazionali secondo me é proprio questo cio’ che é venuto a mancare.. l’insegnamento e l’educazione..


Da ambo le parti intendo :


DONNE : donne non educate al proprio corpo , non educate ad utilizzare la propria materia grigia , non educate a scegliere cio’ che é giusto e magari difficile invece che cio’ che é piu’ ‘semplice’.


UOMINI : uomini non educati al rispetto delle regole , non educati alla parita’ sessuale , non educati all’amore.


UOMINI E DONNE : uomini e donne non educati al rispetto proprio e reciproco come creature viventi e pensanti. Uomini e donne privi di una qualsiasi educazione morale. 


Credo che la prima grande rivoluzione che possa fare una donna conscia delle sue capacita’ ,in primis come donna in quanto tale, sia di educare la propria prole al rispetto delle regole,al rispetto per sé stessi e al rispetto per gli altri. Solo una societa’ che posa le propria fondamenta su una generazione capace e rispettosa del prossimo puo’ auspicare ad essere migliore. Noi ora stiamo scivolando lentamente in un limbo..fino all’oblio..all’oblio dei sensi..della conoscenza.


Tutto cio’ che é cronaca nera ormai é qualcosa di gia’ sentito..quasi accettato perché ormai troppo frequente. Senza per altro mai vedere qualcuno che effettivamente propone qualcosa per debellarla.


In una societa’ in cui, dove tutto cio’ che é immorale o illegale , viene reso immediatamente ‘legalizzato’ e fatto passare come ‘serata innocua’ o ‘ragazzata’..non ci si puo’ aspettare piu’ niente.


Concordo con Antonella nel dire che é ora che ci rimbocchiamo le maniche e scendiamo anche in piazza se necessario. In un Paese in cui lo Stato tende a mancare o addirittura favoreggiare cio’ é illegale non possiamo starcene con le mani in mano , perché al peggio non c’é mai fine purtroppo. 


La giornata del 25 Novembre é estremamente importante per trattare argomenti relativi alla violenza sulla donna , grande o piccola che sia.


Si potrebbe organizzare una manifestazione durante la mattina. Durante la sera invece so’ gia’ che nei vari comuni sono organizzate diverse serate per trattare l’argomento. 


Pero’ donne ricordiamoci che le rivoluzioni e le battaglie sono fatte ogni giorno ,con ogni mezzo a nostra disposizione( dalla conversazione al bar, a quella con i figli, alla manifestazione a queste mail scambiate...OGNI MOMENTO E’ QUELLO GIUSTO PER FARE QUALCOSA!).


Tamara Nart


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