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Video al femminile

Video al femminile

Pozzuoli (Na) /A corto di donne - Si è conclusa il 28 giugno la quarta edizione di ‘A corto di donne’, concorso internazionale di video al femminile

Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2008

“Una vetrina per valorizzare la genialità, la sensibilità e la curiosità delle donne, il loro sguardo sul mondo attraverso le espressioni artistiche e narrative che le immagini permettono”. Questo è uno degli obiettivi di ‘A corto di donne’, iniziativa culturale che negli anni si è affermata ed è cresciuta, come afferma Rossana Maccario, ideatrice dell’efficace titolo e direttrice organizzativa. “Con questo evento, inoltre, intendiamo far conoscere l’Area Flegrea con le sue bellezze naturali e archeologiche”. Anche questo intento è stato raggiunto, dal momento che la quarta edizione appena conclusa si è caratterizzata per il livello internazionale delle partecipanti, che hanno mandato lavori da tutti i continenti. “Il passaggio da rassegna a concorso ha determinato la svolta: sono arrivati 430 lavori di alto livello e da tutto il mondo - osserva Adele Pandolfi, che nella vita è attrice e per la manifestazione è direttrice artistica insieme a Giuseppe Borrone, critico cinematografico –. Ne abbiamo selezionati 59, di cui 46 in concorso. Abbiamo escogitato vari modi per proiettare anche le opere fuori concorso perché comunque abbiamo ritenuto utile la loro visone per i temi trattati. Così il giovedì (loro giornata libera) abbiamo mandato i video sulla realtà delle badanti e il sabato, per gli eventi speciali, c’è stata la serata dedicata all’Afghanistan con “3, 2, 1?” di Alka e Roya Sadat (in Italia per iniziativa di ‘noidonne’ nell’ambito del progetto ‘Il sogno di Roya e Alka’, ndr) e “Ultime della classe” di Daniela Binello insieme ad un ricordo di Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa nel 2006, firmato da Tina Femiano”. “L’ampio respiro culturale di questa edizione ci porta ad affermare che il punto di vista delle donne è cambiato – afferma Rossana -. Mentre prima al centro c’era la liberalizzazione del corpo ora lo sguardo femminile è più largo, si posa su tutte le questioni che attraversano il mondo e manifesta una voglia di impegno. Le varie opere, sui temi della pace, della violenza, dell’infanzia, mostrano la volontà di riscatto e di partecipazione per fare in modo che le cose vadano meglio. La consapevolezza e il coraggio che le donne hanno acquisito negli anni traspare nella sensibilità ma anche nella determinazione con cui sono trattati i vari temi”. Alcune opere affrontano anche argomenti di carattere privato, si abbandonano ai ricordi. “Molti video parlano del passato - osserva Adele - , ma c’è sempre una ricerca che, attraverso i ritratti di donne comuni (è il caso di ‘Amelia’ di Chiara Idrusa Scrimieri) con le ironiche riflessioni della anziana nonna o di donne famose (‘La grande menzogna’ di Carmen Giardina) con l’amaro dialogo tra Anna Magnani e Bette Davis, parte dalle proprie origini per riaffermare valori sempre esistiti. Le donne si riappropriano di quello che hanno sempre fatto, ma con la consapevolezza della scelta e non con l’obbligo derivante dal ruolo”. La forza e l’originalità di questo evento culturale è dato dal “felice incontro dell’associazione Quicampiflegrei con il Coordinamento Donne Area Flegrea che tanto ha fatto per sollecitare l’attenzione sui diritti delle donne anche a livello amministrativo – afferma Rossana - . La prima battaglia l’abbiamo vinta ottenendo che la manifestazione fosse riservata alle donne. Ora si continua grazie anche al sostegno di sponsor privati e ai patrocini di Regione, Provincia, Comune, dell’Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo, Parco regionale Campi Flegrei, Agis Campania e della Consigliera Provinciale di Parità. Ma c’è un potenziale enorme ancora da esplorare. Intanto noi lavoriamo tutto l’anno a titolo volontario e, non avendo una sede, conserviamo a casa quella che sta diventando una videoteca vasta e interessante. Una raccolta che suscita l’attenzione anche di altre organizzazioni e produzioni analoghe dato che ci vengono spesso chieste delle selezioni”. Appuntamento dunque all’anno prossimo, ma per chi fosse interessata ad inviare video la porta è aperta già nei prossimi mesi.

(Informazioni nel sito: www.acortodidonne.ot – mail: info@acortodidonne.it – tel 347 6675785)









Le vincitrici della IV edizione di “A Corto di Donne”

Una inglese originaria di Teheran, una californiana, e due italiane le vincitrici delle sezioni videoarte, documentari, fiction e animazione.



Sezione Animazione

“And life went on” di Maryam Mohajer, di Londra.


Teheran, Iran, 1985. Conflitto Iran/Iraq. Allarme di incursione aerea. Tutti i vicini scendono di corsa nel rifugio sotterraneo. Allora, cosa sta per succedere in questo rifugio? Ogni donna piangerà e urlerà mentre ogni uomo rabbrividisce e si morde i baffi con rabbia e paura?... Resterete sorpresi!

Motivazione del riconoscimento: Il cortometraggio riesce a costruire un impianto narrativo completo, capace di alleggerire la drammaticità dell’evento descritto con toni e movimenti delicati e di chiaro gusto femminile. La semplicità ed immediatezza del tratto, caratteristica proprie della potenza espressiva dell’animazione, sostengono la sconvolgente prevedibilità del finale.

Biografia della regista: Nata a Teheran, in Iran, nel 1977, Maryam Mohajer ha conseguito il suo primo diploma in pittura alla Azad University di Teheran nel 1999. Nel 2000 si è trasferita a Londra. Si è diplomata nel 2007 presso il Royal College of Art in Animazione (MA). Attualmente lavora come animatrice freelance e regista.



Sezione videoarte

“Dove sono nata” di Emma Cianchi, di Pozzuoli.


Spazio bianco, dimensione vuota e separata… spazio bianco strappato alla realtà per farsi abito: foglia- stoffa-terra: un vortice, una spirale in cui tutto affoga, e tutto riemerge come da un grembo… come da un uovo… come da un nido…

Motivazione del riconoscimento: per l’originalità e le caratteristiche di alcune soluzioni narrative. L’opera si distingue per l’utilizzo della colonna sonora, di particolare intensità, come elemento strutturale del video. La giuria ha tenuto conto nella sua scelta del fatto che il lavoro è inedito e viene presentato per la prima volta a un concorso.

Coreografa di fama nazionale che vanta numerosi premi e collaborazioni con il panorama internazionale della danza. Co-direttore artistico compagnia “Borderlinedanza”; co-direttore artistico “Artgarage”, centro di formazione e produzione arte danza e teatro.



Sezione documentari

“Amelia” di Chiara Idrusa Scrimieri di Lecce.


Amelia passa il tempo, o aspetta che il tempo passi, a 94 anni. Scrive, legge, si soffia il naso, lancia un’occhiata miope alla televisione, fa ginnastica. Sogna di stare in un’isola deserta, sola e nuda, o immersa nell’acqua, come da giovane…

Motivazione del riconoscimento: Perché testimonia la voglia di vivere, con vitalità ed ironia, anche la condizione della vecchiaia. Inoltre la scelta di una narrazione bianco e nero contribuisce a dare essenzialità e suggestione al difficile tema.

Laureata in Storia dell’arte, Chiara Idrusa Scrimieri lavora tra l’Emilia Romagna e il Salento. A Bologna è docente dei laboratori didattici di riprese e montaggio presso la Cineteca Comunale e fa parte del laboratorio sperimentale dell’audiovisivo Ipotesicinema diretto da Ermanno Olmi.





Sezione fiction

“Isabel” di Shawna Baca di Santa Monica, Usa.


Un uomo contempla le strane apparizioni di una bambina di sei anni.

Motivazione del riconoscimento: È un vero esemplare di cortometraggio drammaturgicamente rigoroso anche dal punto di vista stilistico. In quattro minuti senza indugiare sull’estetica riesce ad entrare in profondità nel sentimento della perdita.

Shawna Baca è nata ad East Los Angeles in California. Ha fondato Nosotros American Latino Film Festival nel 2004 e fa parte del comitato consultivo del CIN SIN FIN (East Los Angeles Film Festival Chicano).



(1 luglio 2008)

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