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Vicino ad una svolta

Vicino ad una svolta

Anna Politkovskaja - Catturato il presunto killer della giornalista; si spera che vengano fuori i mandanti

Cristina Carpinelli Lunedi, 04/07/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2011

Il presunto assassino della giornalista russa di Novaja Gazeta, Anna Politkovskaja, famosa per le sue inchieste sugli abusi commessi dalle milizie russe nel Caucaso, è stato arrestato in Cecenia. Si chiama Rustam Makhmoudov, ha 37 anni ed era latitante dalla fine del 2006 - anno dell’uccisione della giornalista. La notizia dell’arresto è stata resa nota, durante una conferenza stampa tenutasi a Mosca, da Vladimir Markin, portavoce del Comitato nazionale investigativo russo, ed è stata annunciata a Radio Echo Moskvy dall’avvocato Murat Mussaiev, difensore di Dzhabrail Makhmoudov, fratello di Rustam e suo presunto complice nell’assassinio. La notizia è stata, altresì, confermata dal ministro degli Interni ceceno Ruslam Alkhanov, secondo cui il supposto omicida è stato bloccato da poliziotti, agenti dei servizi segreti e da militari delle truppe dello stesso ministero di stanza nel Caucaso nel nord. Il probabile killer era a casa dei suoi genitori nella Cecenia occidentale, presso il distretto di Achki-Martan. Non ha opposto resistenza, ed è stato trasferito a Mosca per essere processato. Lo si riteneva fuggito all’estero (Repubblica Ceca, Austria, Turchia, ultimamente in Belgio), ma alla fine è stato fermato nella sua terra natale, dove viveva tranquillamente nonostante il mandato di cattura internazionale.

Per gli inquirenti, sarebbe lui l’esecutore materiale dell’omicidio. I suoi fratelli Dzhabrail e Ibragim, accusati di aver partecipato al delitto come pedinatori e autisti, sono in carcere in attesa di un nuovo processo, dopo che il primo, conclusosi nel 2009 con un’incredibile assoluzione per insufficienza di prove, è stato annullato dalla Corte Suprema che ne ha ordinato la riapertura, in modo tale però che le indagini su esecutori e mandanti fossero unificate. Insieme ai due fratelli Makhmoudov, è imputato e in carcere anche un terzo ceceno, l’ex funzionario della polizia moscovita Sergej Khadzhikurbanov, incolpato di aver organizzato l’agguato omicida. Con l’arresto di Rustam Makhmoudov, i detenuti ritenuti responsabili del delitto diventano quattro e completano, secondo l’accusa, il quadro degli esecutori materiali, mentre del tutto ignoti restano i mandanti.

Anche sugli esecutori ci sono, tuttavia, dei dubbi. La polizia e la Procura non sono stati in grado di fornire una versione convincente dei fatti, le prove sono apparse subito inquinate e inattendibili e, anche se è molto probabile che i quattro imputati siano effettivamente i responsabili dell’assassinio, da parte degli inquirenti non si è fatto il minimo sforzo per collegarli a chi poteva effettivamente essere interessato a far tacere per sempre la voce scomoda di Anna Politkovskaja. Alla notizia dell’arresto, il vicedirettore del bisettimanale Novaja Gazeta, Sergej Sokolov, ha dichiarato di essere abbastanza convinto della colpevolezza di Rustam Makhmoudov.

Il primo commento del figlio della giornalista russa, Il’ja è stato: “Sono contento del suo arresto perché era una figura chiave nelle indagini ed ora il suo fermo può dare nuovo impulso alla prosecuzione dell’inchiesta. (…) Può essere una svolta perché l’impianto accusatorio era basato sull’ipotesi che Rustam Makhmoudov fosse il killer. (…) Ora l’inchiesta passa agli investigatori, che devono sostenere la prova”. Anna Stavitskaja, legale dei figli della Politkovskaja, ha tenuto a precisare che il caso non può considerarsi chiuso e l’arresto di Makhmoudov non permette di parlare di crimine risolto: “Abbiamo ripetutamente detto che il reato sarà risolto quando saranno trovati e puniti coloro che hanno commissionato l’omicidio. Vorrei vedere alla sbarra chi ha ordinato l’uccisione di Anna”. Ad AsiaNews, la Stavitskaja ha espresso i suoi timori, all’indomani della cattura, dopo alcuni anni di latitanza, del ‘killer’: “Il rischio è che ora venga processato e magari anche condannato, ma che rimanga solo un capro espiatorio. Con un colpevole dietro le sbarre - continua - le indagini per arrivare ai reali mandanti dell’assassinio potrebbero essere abbandonate e quello di Anna rimarrebbe un altro degli innumerevoli casi irrisolti in Russia”. Meno pessimista, Sergej Sokolov, anche se pieno di dubbi. “Sperare che Makhmoudov possa incastrare chi ha voluto e programmato la morte della Politkovskaja è ridicolo - ha detto al giornale online Gazeta.ru. In questi casi di omicidio politico, difficilmente si trovano e si puniscono i colpevoli in Russia, ma il fermo potrebbe comunque portare più vicino ai mandanti”. Il fatto che un ricercato internazionale come Makhmoudov abbia potuto viaggiare tranquillamente tra Belgio e Russia in questi anni - nota Sokolov - fa intendere che l’uomo abbia appoggi “in alto. (…) Dobbiamo capire che non sarà affatto facile. Ci sarà un complesso scontro di interessi differenti, di opinioni diverse, di fatti e sentimenti”. Il vicedirettore, ricordando la collega e definendo il giorno dell’arresto del suo probabile uccisore “un giorno di speranza”, ha affermato che “la strada è ancora lunga” prima di arrivare a chiudere definitivamente il caso. Manca, ancora, “la mente che ha saputo organizzare un omicidio tanto complesso”. Tuttavia - ha aggiunto - “speriamo che possano emergere prove schiaccianti”.

La polizia belga ha contribuito all’arresto di Rustam Makhmoudov. Lo ha comunicato Vladimir Markin, che ha riferito che il capo del comitato investigazioni, Aleksandr Bastrikin, si è recato più volte a Bruxelles per sollecitare le ricerche della polizia locale in Belgio e che in seguito a tale pressione Makhmoudov sarebbe rientrato in Cecenia.

Il caso giudiziario di Politkovskaja rappresenta una fonte costante di critiche a Mosca da parte della comunità internazionale, che vi vede l’incapacità o il disinteresse delle autorità russe a garantire la giustizia nel paese. Ma a sei mesi dalle parlamentari e a meno di un anno dalle presidenziali della primavera 2012, il Cremlino sembra impegnato nella soluzione di questo caso, così come di altri, che ne hanno compromesso l’immagine all’estero. Intanto, il mese scorso, il tribunale di Mosca ha condannato due nazionalisti russi per l’assassinio compiuto nel 2009 nei confronti dell’avvocato per i diritti umani Stanislav Markelov e di un’altra giovane giornalista ucraina, Anastasija Baburova, freelance per il giornale Novaja Gazeta, lo stesso dove scriveva Anna Politkovskaja.





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