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Viaggiatrici amanti dell'altrove

Viaggiatrici amanti dell'altrove

Editoriale -

Bartolini Tiziana Martedi, 24/06/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2014

 



tu sana, venata di sole,

porti sul grembo

il cielo tutto azzurro,

chiami voli d’uccelli

alle tue mani

colme di vento.




Antonia Pozzi, Parole



Il viaggio come espressione di libertà. Ma anche come risposta a quella sottile inquietudine che ti spinge a cercare nell’altrove le risposte che ti mancano, gli sguardi che sai di non avere, le prospettive che vuoi r-aggiungere. La possibilità di muoversi nel mondo in autonomia ha permesso alle donne di sperimentare nuove dimensioni del sé che hanno indicato strade da percorrere e possibilità prima sconosciute. Ecco allora che dal viaggiare, in autonomia e per il piacere fine a se stesso, le donne hanno anche saputo trarre profitto. Inteso come guadagno materiale e come benessere, riuscendo talvolta a farli combaciare mettendoli in stretta correlazione. Come è accaduto a chi ha creato un sito o inaugurato un genere di informazione. C’è anche chi inventa le evoluzioni possibili del suo andare nel mondo. Viaggiatrici, quindi, come esploratrici delle infinite mete che le mete geografiche nascondono: approdi spirituali, dell’anima, della natura, delle relazioni. Mollati gli ormeggi, le sensibilità femminili si dispongono all’ascolto e all’incontro dei tanti mondi e modi esistenti. Le contaminazioni innescano infinite scintille. E l’energia si propaga. Positiva e vitale. Viaggiatrici, quindi, e non turiste che visitano parchi o musei. Viaggiatrici che si lasciano andare e giocano con le alchimie scaturite dall’empatia con i luoghi e le circostanze. Sono libere dalla paura perché sicure di se stesse, ma soprattutto perché hanno acquisito la capacità di osservare senza erigere barriere. E sanno bene che il pericolo non viene dallo sconosciuto, ma dalle devianze che alterano le relazioni umane e tra generi. Possiamo essere fiere, come donne, di questa sapiente disinvoltura. Le viaggiatrici che vanno per il mondo scegliendo percorsi e approdi sono il risultato tangibile del senso di lunghe e dure lotte delle donne. Riconosciamoci i traguardi conquistati con fatica. È estate e possiamo rinfrancarci in un’oasi di non banale autocompiacimento che ci rigenera per le battaglie ancora e sempre da compiere.

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