Sondaggio di giugno - Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. John Steinbeck
Rosa M. Amorevole Lunedi, 26/07/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2010
“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” affermava John Steinbeck nel lontano 1962 in “Viaggio con Charley”. Non so se esista una relazione, ma sono stati 113.046.000 i viaggi degli italiani con almeno un pernottamento nel 2009. Di questi, l’86,6% fatti per piacere ed il 13,4% per lavoro. Sono calati dell’8% rispetto l’anno precedente. L’Italia è la meta preferita per l’82,7%. Si viaggia molto, meno dell’anno precedente per effetto della crisi, utilizzando le strutture turistiche. Calano infatti gli spostamenti per andare a fare visita a parenti ed amici (-19%).
I viaggi ci aiutano a riscoprire le nostre radici, sono occasione per “confrontarci con altre culture”, ci aiutano “a riflettere su di noi” anche per “capire gli altri”, “capire da dove veniamo e dove vogliamo/possiamo andare”. Per questa ragione forse il 41% delle risposte ha insistito sul fatto che ognuno dovrebbe essere libero/a di spostarsi a piacimento.
Per il 19% “spostarsi liberamente è un privilegio per pochi”, di fatto si vorrebbe viaggiare di più di quanto non lo si faccia veramente. Talvolta spostarsi è di fatto un obbligo, per sopravvivere. Ma in questo caso può essere meglio detto parlando di emigrazione, che spesso la cronaca ci ricorda in tutta la sua crudezza.
Il viaggio non sempre sembra avere connotazioni ludiche: quando è il percorso di popoli migranti talvolta diventa simbolo di tragedie umane. Occorre dunque distinguere fra viaggio e viaggio, tanto che il 30% delle risposte afferma che ”Tra viaggi della speranza e viaggi di piacere” , esiste una via di mezzo! Infatti per molte lettrici è turismo responsabile la vera terza via.
È un turismo a basso impatto ambientale, cioè rispettoso della natura e della cultura del posto. Si traduce nella scelta di specifiche mete ed alberghi, mezzi di trasporto a minor impatto ambientale e comportamenti rispettosi di culture e tradizioni diverse dalle proprie..
Il 15,3% degli italiani ha fatto almeno un viaggio organizzato di turismo responsabile e quasi l’85% si dichiara interessato ad un tipo di vacanza “sostenibile”. È il risultato venuto fuori da una ricerca realizzata da Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) nel 2009.
Di fronte a migrazioni, identità, differenze, il bello dell’incontro può essere visto nel “conoscersi”, “scoprire di appartenere allo stesso mondo, anche con odori, sapori e colori diversi”. Del resto “ridefinire i propri confini e la propria identità permette una crescita personale e un miglioramento delle relazioni nel mondo”. Per dirla con le parole di Proust nella sua famosa “Ricerca del tempo perduto”: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
E dopo il viaggio, si ritorna a casa. Ed è “bello, se c’è una casa dove andare o dove tornare” , così affermano il 10% delle risposte. Vorrà dire che, a fine ferie, per almeno un decimo delle nostre lettrici, il ritorno non sarà così drammatico. Buona estate!
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