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Verso una seconda nascista

Verso una seconda nascista

Leggere l'albero di Bruna Baldassarre -

Baldassarre Bruna Martedi, 27/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014

 Cara Bruna,

sono un ex insegnate di 68 anni e ti mando uno schizzo del mio albero preferito, un olivo. La mia vita è chiara e l’unica contorsione che amo è quella dell’olivo! Non è facile sintetizzare un’esistenza, ma ci terrei a una tua lettura del mio albero.

Nik



Caro Nik,
è chiaro che si tratta dell’albero di un artista! Per il resto hai un passato che occupa il tuo presente in ogni passaggio della vita, proprio come le radici che vorrebbero sostituirsi al tronco, un po’ come avviene nella pianta reale, così differente da tutte le altre per la sua autonomia. Albero essenziale per l’uomo, simbolo della pace e della vita. L’elemento saliente del tuo albero è la tensione, lo stato spasmodico, che riflette una sorta di autocostrizione - nel senso di adattamento voluto -. In sintonia con il movimento delle tue radici emerge dal disegno una mistura di timidezza, irrigidimento - con tendenze ossessive -, testardaggine, rimozione, che portano a rifuggire dagli affetti, pur avendo bisogno di corresponsione e considerazione. L’aspetto traumatico è presente nel corso della tua vita, particolarmente negli anni 11, 20, 27. Il tuo albero, pur essendo carico di contenuti, con un significativo desiderio di socialità (dall’incrocio dei rami), rivela anche ambivalenza e lotta tra affettività e autocontrollo. Quasi come l’albero di Van Gogh, il tronco contorto evidenzia una vita emotiva tormentata e sofferta, ma allo stesso tempo la chioma aperta e aerea è espressione del peculiare talento artistico. L’olivo, simbolo d’eternità, “albero divino”, anche nel senso di benevolenza divina verso l’umanità, asse cosmico e albero della conoscenza, sopravvive a qualsiasi avversità. La funzione protettiva nei confronti dell’infanzia era già nota dall’antica Grecia, quindi è una buona scelta quella di amare la contorsione dell’olivo!

Da un punto di vista biografico, dopo i 63 anni ci liberiamo sempre più dell’intreccio del nostro destino, e questa fase può essere vissuta come una seconda nascita. La coscienza può ampliarsi all’infinito per raggiungere nuovi punti di vista. Aiuta molto la capacità di meravigliarsi, tipica dell’infanzia, alla quale occorrerebbe attingere per ritrovare il senso della gratitudine, soprattutto per far rinascere in noi il bambino che siamo stati. Pazienza e autodisciplina possono essere d’aiuto nel superamento di ostacoli e momenti difficili.

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