Mercoledi, 12/09/2018 - Tra gli ultimi film presentati in Concorso quest'anno a Venezia, figurava tra i ‘papabili’ per il leone d’Oro quello di Mario Martone, Capri-Revolution.
Ambientato in un periodo ormai passato in odore di futuro, il bel film dall’apparente soffio panico di Mario, vuole spingersi a valori universali, un’aspirazione alla Libertà in piena regola.
Con esso si chiude la trilogia del regista napoletano preceduta da Noi credevamo ed Il giovane favoloso, basata sull’epopea della Storia d’Italia nel periodo che va dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale.
Oltre ad un altro importante, quello dei Soundtracks, Capri-Revolution ha meritato pure lo storico Premio Pasinetti al Miglior Film, attribuito ogni anno dal SNGCI, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.
Giusta la motivazione: Perché con sorprendente attualità riesce a parlare del passato indagando sulle contraddizioni e sui grandi temi del presente. La ‘Rivoluzione caprese’ di Mario Martone conferma il talento e lo stile unico di un autore importante e la sua capacità unica di raccontare, attraverso una Storia che riesce, come sempre nelle sue mani, ad appassionare anche i più giovani, i cambiamenti del mondo e della società.
Il Premio Pasinetti speciale al film ed ai migliori attori è andato poi a Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, della sezione Orizzonti (anche per la bella e convincente interpretazione di Alessandro Borghi e Jasmine Trinca), la notevole pellicola sulla vicenda di Cucchi.
E altrettanto pregnante la motivazione del premio: Un film necessario, emozionante, coraggioso. Sulla storia di Stefano Cucchi una ricostruzione oggettiva che, oltre al ‘caso’ anche politico, racconta, con toccante semplicità, lo sgomento e il dramma privato di una famiglia che non può e non deve arrendersi. La prova eccezionale di Alessandro Borghi e l’impegno di Jasmine Trinca, nel coro di un ottimo cast, confermano che un altro cinema, in questo Paese, è possibile.
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