Domenica, 29/08/2021 - La 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ospiterà un panel sulla crisi creatasi in Afghanistan, con particolare attenzione alla situazione dei registi cinematografici e, in generale, degli artisti afghani, contestualmente alla tragedia di oggigiorno di tutta la popolazione di quel paese.
Si terrà sabato 4 settembre 2021 alle ore 15.00, al Palazzo del Casinò del Lido di Venezia, in sala conferenze-stampa.
Parteciperà la regista afghana Sahraa Karimi, la prima ed unica donna in Afghanistan ad aver conseguito un dottorato di ricerca in cinema e prima presidente donna dell'Afghan Film Organisation, l'ente cinematografico nazionale del paese. E’ l’autrice del recente accorato appello a tutte le comunità del mondo, vòlto a sensibilizzare i media, i governi e le organizzazioni umanitarie di tutte le Nazioni sulle condizioni del suo Paese, degli Artisti, delle Donne, lanciato dopo aver lasciato il paese all’arrivo dei talebani a Kabul, riprendendo col cellulare cosa stava accadendo per le vie della città durante la sua fuga.
E’ già stata ospite della Mostra del Cinema nel 2019, quando il suo film “Hava, Maryam, Ayesha”, imperniato sul destino di tre donne incinte a Kabul, venne lì proiettato. La pellicola fu pure presentata, candidata afghana, al Best International Feature Award agli Academy Awards del 2020.
Argomento del panel, si diceva, la drammatica situazione dei registi e, in generale, degli artisti Afghani, l’esigenza della creazione di corridoi umanitari e la garanzia della concessione di ‘status’ di rifugiati politici, oltre che la preoccupazione per il loro futuro e la necessità di provvedere, a seguire, alla loro sistemazione una volta giunti in Europa.
Modererà la discussione il giornalista italiano Giuliano Battiston, che dal 2007 si dedica all’Afghanistan con viaggi, ricerche e saggi. Tra i partecipanti la documentarista afghana Sahra Mani, con un progetto al CoProduction Market della Mostra: sarà infatti proiettato il suo ultimo lavoro “Kabul Melody”, basato sulle vicende di due ragazze adolescenti che debbono affrontare minacce talebane e respingimenti familiari per poter perseguire le loro ambizioni musicali.
Presenti i componenti del ‘board’ dell’International Coalition for Filmmakers at Risk (ICFR), fondata nel 2020 a Venezia, tra cui Vanja Kaludjercic (Direttrice artistica del International Film Festival di Rotterdam), Orwa Nyrabia (Direttore artistico dell’International Documentary Film Festival di Amsterdam), Mike Downey (Presidente della European Film Academy) e Matthijs Wouter Knol (Direttore Esecutivo della European Film Academy).
...Se i talebani hanno preso il sopravvento, vieteranno anche ogni arte...Spoglieranno i diritti delle donne, saremo spinti nell’ombra delle nostre case e delle nostre voci, la nostra espressione sarà soffocata...
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