Martedi, 27/07/2021 - Si è tenuta ieri mattina la conferenza-stampa di presentazione della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che si terrà al Lido dall’1 all’11 settembre ormai prossimi.
Un’edizione, per dirla con Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia pressoché ‘normale’, finalmente, dopo la grande prova data lo scorso anno, quando primi tra i cinefestival fu ‘osata’, con grande coraggio, una sperimentale, andata molto bene – covid permettendo.
E con altra soddisfazione 5 i film italiani in concorso a Venezia.
E come ha affermato il direttore Barbera: “A Venezia, quest’anno, il cinema italiano vive un momento di grazia”
Tra i più attesi: “E’ stata la mano di Dio” del premio oscar Paolo Sorrentino, che vede tra i protagonisti anche Toni Servillo, attore presente in ben altri 3 film.
Torna in gara Mario Martone con “Qui rido io”, dedicato al grande Scarpetta interpretato proprio da Servillo.
Attesissimo il ritorno di Gabriele Mainetti con “Freaks out” con Claudio Santamaria e Pietro Castellitto.
In concorso pure “America latina”, un thriller dei fratelli D’Innocenzo, con il poliedrico Elio Germano ed “Il buco” di Michelangelo Frammartino, dedicato ad una straordinaria impresa italiana di speleologia.
I film in concorso sono 21 e, da rilevare la presenza di un buon numero di donne registe che in gara sono: la ‘veterana’ amatissima Jane Campion con “The Power of the Dog” (al Lido 22 anni dopo “Holy Smoke”, del 1999), Ana Lily Amirpour con “Mona Lisa and the Blood Moon” (dopo il Premio Speciale della Giuria ottenuto nel 2016 grazie a “The Bad Batch”), Audrey Diwan con “L'évènement”, poi Maggie Gyllenhaal con l'opera prima - l'unica in gara – “The Lost Daughter” (dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, ‘antica’ ispiratrice di Martone) e la regista russa Natasha Merkulova, in un lavoro a quattro mani con Aleksey Chupov, “Captain Volkonogov Escaped”.
Ma anche nelle altre sezioni di rilievo son le opere di donna.
Come da indiscrezioni della vigilia, confermati in gara “Spencer” di Pablo Larraín (che torna due anni dopo Ema), “The Card Counter” di Paul Schrader (quattro anni dopo First Reformed), “Un autre monde” di Stéphane Brizé (cinque anni dopo “Une vie”) e “Competencia Oficial” di Gastón Duprat e Mariano Cohn (che nel 2016 stupirono con “Il cittadino illustre”), oltre al già annunciato film d'apertura di Pedro Almodóvar, “Madres Paralelas”.
Tornano in concorso poi Michel Franco (che l'anno scorso vinse il Gran Premio della Giuria con il tremendo e pur splendido “Nuevo Orden”) con “Sundown”, e il francese Xavier Giannoli (sei anni dopo il bellissimo e delicato “Marguerite”) con “Illusions perdues”.
A completare il quadro “On the Job: The Missing 8” del filippino Erik Matti (208 minuti) - sequel di “On the Job”, diretto nel 2013 e ospitato alla Quinzaine di Cannes – “Leave no Traces” del polacco Jan P. Matuszynski, “Vidblysk” (Reflection) dell'ucraino Valentyn Vasyanovych e “La Caya” di Lorenzo Vigas, regista venezuelano che nel 2015 vinse il Leone d'Oro con “Ti guardo”.
Per quanto riguarda il Fuori Concorso, oltre ai già annunciati “Dune” di Denis Villeneuve e “Halloween Kills” di David Gordon Green, il cartellone si avvale di un nuovo kolossal in costume di Ridley Scott, “The Last Duel”, interpretato da Matt Damon, Adam Driver e Ben Affleck, l'atteso “List Night in Soho” di Edgar Wright - da molti dato in gara, gli italiani “Il bambino nascosto” di Roberto Andò – che chiuderà il Festival), “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, “La scuola cattolica” di Stefano Mordini, poi “Les choses humaines” di Yves Attal, “Old Henry” di Potsy Ponciroli.
Tra gli eventi Fuori Concorso anche la miniserie HBO “Scenes From a Marriage” di Hagai Levi, in cinque episodi e interpretata da Jessica Chastain e Oscar Isaac.
Una riscrittura del capolavoro di Ingmar Bergman, “Scene da un matrimonio” con i mostri sacri Liv Ulmann ed Erland Josephson - '’risultato sorprendente che non fa rimpiangere l'originale'' – a detta del direttore Alberto Barbera.
Nella sempre eccellente sezione Orizzonti che sarà aperta da “Les promesses” di Thomas Kruithof, presenti per l'Italia “Il paradiso del pavone” di Laura Bispuri, “Atlantide” di Yuri Ancarani, mentre in Orizzonti Extra “La ragazza ha volato” di Wilma Labate, testo sceneggiato dai fratelli D'Innocenzo e “La macchina delle immagini” di Alfredo C. di Roland Sejko.
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