Lunedi, 06/09/2021 - Tutti coloro che hanno vissuto gli anni Settanta, non potranno mai dimenticare il cosiddetto ‘delitto del Circeo’, una delle pagine più spaventose della nostra storia ‘recente’ in termini di femminicidio, crudeltà gratuita e classismo omicida. Le due malcapitate giovani che ne furono coinvolte, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vennero attirate con l’inganno da tre cosiddetti ‘pariolini’ nella villa di uno di loro a Punta Rossa, sul promontorio del Circeo, nel settembre del 1975, stuprate e torturate fino alla morte di Rosaria, mentre Donatella sopravvisse fingendosi morta e testimoniò contro di loro.
Per cercare di comprendere l’incomprensibile, fra i tanti articoli e scritti sulla tragedia del Circeo, un libro intitolato “La Scuola Cattolica”, di Edoardo Albinati (vincitore del Premio Strega 2016, edito da Rizzoli) è forse quello che ha tentato l’analisi più approfondita del contesto socio-ambientale ed ideologico in cui i responsabili del massacro, Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, sono cresciuti, arrivando a commettere azioni tanto efferate. Albinati, d’altro canto, sembra sia stato compagno di scuola proprio dei tre criminali in un noto istituto cattolico del quartiere Trieste di Roma.
Da questa storia e dal tentativo di fare i conti con ideologie e manifestazioni di una intera generazione cresciuta negli anni Settanta tra opposte fazioni, crisi dei valori politici e borghesi, nasce il film “La Scuola Cattolica”, tratto dall’omonimo romanzo, diretto dal regista romagnolo Stefano Mordini (‘Paz ’77’, ‘Pericle il Nero’, ‘Lasciami andare’) e sceneggiato, oltre che dal regista stesso, da Massimo Gaudioso e Luca Infascelli. Il film, che verrà presentato oggi a Venezia in prima mondiale, uscirà nelle sale il 7 ottobre.
La vicenda si svolge in un quartiere residenziale di Roma, dove sorge una nota scuola cattolica maschile on cui vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Ma nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza dai valori apparentemente inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo. I responsabili sono infatti alcuni ex-studenti di quella scuola - frequentata anche da Edoardo Albinati - ed il film prova a raccontare cosa possa aver scatenato tanta cieca violenza ed un’irrefrenabile smania di supremazia. in quelle menti esaltate da idee politiche distorte.
“Questo film - ha dichiarato il regista - racconta l’ambiente da cui è germogliato il seme distorto che ha prodotto una delle pagine più nere dell’Italia del dopoguerra: il delitto del Circeo. I ragazzi protagonisti di questa storia hanno ricevuto tutti la stessa educazione. Sono dei privilegiati, il loro lato oscuro prende forma nelle pieghe di una vita normale, alto borghese. Sempre alle spalle di genitori che non si accorgono di nulla, neanche dell’odio che i figli provano per loro. Sarà solo dopo il massacro che ogni genitore di quel quartiere romano si chiederà, guardando il proprio figlio, se anche dentro di lui si possa annidare il germe di un mostro. La storia raccontata nel film, che comincia qualche tempo prima e si conclude con il delitto stesso, vive di una domanda: quella società di cui facevano parte i colpevoli ha fatto veramente i conti con sé stessa?”
Il film, una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia prodotto da Roberto Sessa, è interpretato da Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, insieme a una nuova, promettente, generazione di giovani attrici e attori: Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Luca Vergoni, Francesco Cavallo, Angelica Elli, Beatrice Spata e Giulio Tropea.
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