Tabù - “Se mai vidi bellezza e la volli e la ebbi, non fu che segno della tua bellezza”. Johon Donne
Emanuela Irace Lunedi, 19/10/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2009
Non c’è favola che ne parli. Del mestiere più antico del mondo nessuna traccia nei libri per bambini. Eppure, quegli archetipi storicizzati che accompagnano crescita e formazione dei più piccini, sono zeppi di comportamenti devianti e immagini truculente. Dall’abbandono genitoriale in Hansel e Gretel, alla pedofilia in Cappuccetto Rosso e Pifferaio Magico. Omicidi seriali a sfondo sessuale in Barbablù. Mobbing omofobico nel Brutto Anatroccolo. Depressione nella Bella Addormentata. Esoterismo diabolico in Scarpette Rosse. E sparsi qua e là feticismo, sadismo e sottomissione. C’è di tutto nei classici per bambini, ma di meretrici nessuna traccia. Resta l’immagine della strega e il dubbio del chissà cosa avrà mai fatto in gioventù per ridursi così. Come dice Foucault: “La nostra è la cultura della sessualizzazione del vivente”, l’eros commerciale occhieggia ovunque. Subdolo o violento. Accettabile o esecrabile. Demarcazioni sottilissime. Involucri fascinosi. A seconda del vestito che indossi si resta per strada o si entra nel jet-set. La politica insegna e il matrimonio pure. Si tace pur dividendo per quarant’anni lo stesso letto, disposte a cedere corpo e cuore in cambio di agiatezza e rispettabilità. Vendiamo e barattiamo. Scappando amicizia e sentimenti in cambio di favori o quieto vivere. Rosicchiamo pezzetti all’integrità del corpo e della mente per venderli a vario prezzo sul mercato della quotidianità. Deviate o integrate, la radice dell’azione resta la stessa, sempre di “vendita” si tratta. Ma nelle favole no. Corpo e testa non sono merci da sex-worker. Il peccato aleggia ma non si svela. La piccola fiammiferaia vende zolfanelli, Sheradzade baratta storie in cambio della vita, Alice dona la propria fantasia al Cappellaio Matto, Cenerentola scambia pazienza con sopravvivenza e la Sirenetta.. la Sirenetta cede la coda, si, ma soltanto per amore.
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