Login Registrati
Vasco, Miriam e Fabio

Vasco, Miriam e Fabio

Referendum/ La maratona continua - Vasco Rossi, Miriam Mafai e Fabio Fazio sono solo alcuni dei personaggi schierati per il sì. Ecco le loro motivazioni

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2005

Vasco Rossi , intervistato da l’Unità:
Vasco, ormai siete rimasti voi due a riempire stadi e piazze ogni volta che avete qualcosa da dire: tu e il Papa. Sarà un caso?
Mi piace questa storia, sì. Solo che lui fa meno fatica di me: si siede su quel bel trono e fa le sue cose. Io, invece, faccio una gran fatica, bella ma sempre fatica è.
Adesso che ci penso non dite cose così diverse: il Papa difende la vita, le tue canzoni sono un inno alla vita, ti butti solo un po´ più in là, la barricata pare la stessa...
Vero: qualcosa che ci avvicina c´è. La passione per la comunicazione e la comunione, per esempio. Il piacere immenso di stare assieme e di fare cose assieme pur restando diversi uno dall´altro...
C’è di più: c’è amore per gli esseri umani, c’è comprensione e tu sei un laico. Anzi, pensare che qualcuno ti vede come un demonio...
Sì, sì. Sembro cattivo a qualcuno. Perché dico la verità, almeno sul palco. Ma son convinto che molto della religione mi stia bene: quando parla dell’amore tra fratelli, quando invita alla comprensione e al dialogo, quando dice che bisogna pensare agli umili e che quelli senza potere sono Cristo, che proprio in quelli bisogna vederci Gesù Cristo, allora è una gran bella cosa. Mi sgancio quando iniziano i dogmi, la vita che ci sarebbe dopo. Tutto questo non lo seguo: non ci credo o forse è poco importante che io ci creda o meno, perché resta il fatto che la vita che c’è ha bisogno di tutto me stesso, anima e corpo. Anche questa storia dello spirito: c’è poco da danzarci attorno, anche lui, lo spirito, deve fare i conti con il corpo, deve adattarsi e il corpo è quello che è, bisogna capirlo, amarlo, comprenderlo, riconoscerlo. Senza tanti sensi di colpa, a patto che ci si muova senza far del male volontariamente...
Stai tornando al sottotesto del referendum: ti sta davvero a cuore, non è così?
Molto, vorrei che la legge attuale in materia di procreazione assistita venisse cambiata per avvicinarla all’umanità, ai suoi bisogni. Non si può continuare a fare leggi con la presunzione di educare, chi educa chi? Non siamo bambocci, l’umanità non è fatta di bambocci, non abbiamo bisogno di muri che ci indichino la strada, la vediamo da soli, sappiamo quando è bene e quando è male, abbiamo coscienza. Una legge come quella affrontata dal referendum è una legge che dice alle donne e agli uomini: voi non avete coscienza, ci penso io. Poi cosa inventano per non riconoscerci la coscienza? L’astensionismo. Fanno cioè conto su quel 20% sicuro e fisiologico di gente che a votare non ci va, per invalidare il referendum. Ma ti pare una cosa seria? Un amico mi ha suggerito: sono scherzi da prete. Prova a dire di no. Non è un modo scorretto di sostenere la propria convinzione? Sarà il caso di rivedere i meccanismi referendari, così non si può andare avanti, è una questione di democrazia reale.
Ti va stretto il proibizionismo, ti va stretta questa legge: non è che ti va stretto questo paese?
Macché, l’Italia è un posto pieno di gente meravigliosa, c’è una quantità di gente onesta che ogni giorno fa i conti con la realtà con coraggio e sincerità, giovani e vecchi. L’Italia è un pozzo di risorse. Adesso le cose vanno male, grazie a questo governo di destra - un altro soggetto per il quale noi tutti non avevamo coscienza, ce l’aveva solo lui - l’economia è a rotoli, tutto frana. Ma sta a vedere come ne verremo fuori, perché ne verremo fuori, ce la caveremo, l’abbiamo fatto in passato e lo faremo ancora...


Fabio Fazio, alla conferenza organizzata da Cecos Italia, ecco alcune delle sue frasi:
La materia è troppo complicata per essere regolata da una legge restrittiva come la legge 40. La legge 40 non è solo una cattiva legge, ma una legge cattiva, che incide negativamente sulla vita di molte coppie e di molti malati, in modo crudele (…).
Non capisco come mai su questa questione l'intera comunità medica italiana non sia insorta ulteriormente rispetto a quello che già adesso si sta facendo. Voglio dire: si è mai sentito parlare di far west legislativo per i dentisti? Si è mai sentito imporre a un dentista il numero massimo di denti da estrarre? (…)Riguardo all’invito dei cattolici all’astensione, penso che non solo si debba andare a votare al referendum, ma si debba condurre una rivoluzione politica seria sulla questione dell'abolizione del quorum. Il quorum non è previsto per le elezioni politiche; perché, invece, una battaglia di diritti come questa rischia di essere compromessa a causa del quorum?


Miriam Mafai , editoriale scritto per il sito del Comitato per il referendum:
È per lo meno singolare il fatto che mentre i sostenitori del sì ai quattro referendum convocati per il prossimo 12 e 13 giugno chiedono un voto a favore della donna, della sua salute del suo legittimo desiderio di essere madre, coloro che invitano all´astensione e che quindi vogliono sia mantenuta l´attuale legge, preferiscano parlare dell´embrione.
Il dibattito così si è spostato dal soggetto concreto interessato alla legge a una entità di cui è controversa persino la definizione (zigote, preembione, embrione) e di cui è impossibile, allo stato attuale della ricerca e del pensiero filosofico , definire l´identità.I sostenitori della legge non vogliono cioè discutere dei punti più controversi della legge, del numero di embrioni che si possano o debbano impiantare in utero, nè della possibilità/necessità di sottoporre gli stessi embrioni all´indagine preimpianto nel caso di coppie potratrici di una malattia genetica.
No, i difensori della legge, dalle gerarchie cattoliche ai cosidetti "teocon" vanno conducendo la loro cosidetta "battaglia culturale" in due direzioni . Da una parte colpevolizzando il legittimo desiderio di maternità della donna (ridotto a mero capriccio o velleità di onnipotenza), dall´altra sostenendo che l´embrione o preembrione o zigote sarebbe non una "vita in potenza" come sostenuto da numerosi filosofi e scienziati, ma già "persona" titolare dunque di specifici diritti. Si è scivolati così dal terreno legislativo e politico a quello della ideologia.
Nessuna sorpresa che dalla parte della difesa dell´embrione come "persona" si sia collocata la Chiesa Cattolica. Ma la Chiesa Cattolica non può pretendere il monopolio della verità. Non solo perchè nel contrasto tra scienza e fede molto spesso la Chiesa ha sostenuto posizioni sbagliate (basti ricordare il caso più clamoroso, quello di Galileo, per il quale la Chiesa ha chiesto scusa, sia pure dopo alcuni secoli); non solo perchè sul problema in questione, lo status del feto, il dibattito teorico o meglio teologico è stato nel corso dei secoli vivace, facendo prevalere di volta in volta, posizioni diverse e contraddittorie. Ma sopratutto la Chiesa Cattolica non può pretendere che la legge corrisponda a quei principi che essa giudica verità.
In un paese laico, per citare una celeberrima affermazione del nostro grande Cesare Beccaria, il peccato va distinto dal creato.
E infatti, la Chiesa considera l´adulterio o l´aborto che la legge italiana da tempo ormai considera leciti e regola con sue proprie norme. In questo caso, discutendosi della legge sulla fecondazione assistita, la Chiesa sembra aver voluto prendersi la sua rivincita su quel tanto di laicità che il nostro paese, grazie anche all´azione delle donne, si è conquistato nel corso degli ultimi trent´anni. Anche per questo la data del 12 e 13 giugno è importante.
Una vittoria del sì starebbe a significare una vittoria dell´Italia laica, civile, tollerante contro il tentativo di imporre ai cittadini ed alle cittadine di un paese ormai evoluto e moderno le regole e i principi della Chiesa Cattolica.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®