Enea - Il farmaco miracoloso per guarire ferite e ustioni. Il metodo premonitore di valutazione dell’inquinamento dell’aria. Non è fantascienza, ma scienza. Parliamo di scienziate Enea...
INTERVISTA A TERESA CHIRONI GIORDANI
Ribet Elena Lunedi, 05/09/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2011
Fiorella Carnevali è veterinaria. Insieme al biologo Stephen Andrew van der Esch, ha inventato una composizione fitoterapica che ha dato risultati incredibili sia in specie animali sia sull’essere umano: il “MIX 557”, unguento che “non solo cura e rimargina qualunque tipo di lesione esterna, ma evita l’infestazione da larve di ditteri Miasigeni fino alla guarigione. Il preparato forma una barriera trasparente che evita l’attacco dei germi sulla superficie lesa (una delle principali cause di morte in caso di grandi ustioni) e aiuta la ricomposizione rapida del tessuto”. Il mix è ricavato dalla combinazione di una pianta occidentale, l’Iperico o erba di San Giovanni, e una pianta asiatica, chiamata Neem.
Cristina Mammarella è la ricercatrice che ha sviluppato il collegamento di sistemi di previsione a reti neurali con lo studio dell’Atmospheric Boundary Layer, apportando conoscenze fondamentali sulla gestione degli inquinanti nell’aria, in grado di “leggerne” la qualità con 72 ore di anticipo e dando così modo di affrontare gli eventi critici. Questo campo è molto innovativo per quanto riguarda la creazione di nuove figure professionali, in particolare per i/le giovani.
Queste esperienze ed eccellenze spesso restano nell’ombra. Perché? Ce lo spiega Teresa Chironi Giordani, Presidente Comitato Pari Opportunità e ricercatrice Enea: “La comunicazione scientifica, ma non solo, difficilmente dà spazio alle donne, neanche quando si tratta di progetti di ricerca eccellenti e di alto impatto sociale. Per questo abbiamo progettato, con Serena Lucibello, Antonella Andreini, Catia Masella, Stefania Giannetti, Daniela Bertuzzi e Francesco Paradiso, una web tv, aperta e interattiva, come strumento di comunicazione che si affacci al mondo e che proponga tutte quelle figure e quelle professionalità che tanto hanno da dire e da dare. Spesso le donne Enea ci chiamano per segnalarci riconoscimenti internazionali, premi, risultati... Ci è sembrato giusto anzi doveroso mettere queste storie a disposizione di tutti. L’obiettivo è quello di orientare la produzione e la gestione dell’informazione in chiave di genere, creando spazio e valore per le professionalità e i successi delle donne di Enea, non sufficientemente pubblicizzate dall’Agenzia. Alla visibilità ne consegue la valorizzazione, la trasparenza e il merito. La web tv verrà presentata ufficialmente in autunno.
Ogni organismo pubblico, per legge, deve presentare un piano triennale di azioni positive con tanto di budget e strategie. In Enea cosa state facendo in merito?
Stiamo lavorando al Bilancio di genere, per il quale abbiamo in cantiere l’analisi di tutte le spese (dai benefit, agli straordinari) con dati disaggregati per genere. Ma anche dei ricavi. Non dimentichiamo che, nonostante le donne rappresentino il 30% dei dipendenti Enea e che tra loro le scienziate siano a loro volta il 30%, i progetti portati avanti da queste ultime sono spesso fonte di finanziamenti importanti. Un altro aspetto che stiamo iniziando a indagare è quello del telelavoro. È definito dalla legge, ma ancora non si riesce ad applicarlo, tanto più che il telelavoro, soprattutto fra le donne, è di fatto già in essere; pensiamo a quante di noi lavorano anche a casa, nel tragitto casa-lavoro, e così via. Attiveremo una indagine conoscitiva per capire costi, benefici, risparmi e per capire se e come i dipendenti si percepiscono come telelavoratori. C’è poi da studiare formule simili a quelle del part-time (orizzontale, verticale, ecc.) e, in fase sperimentale, si pensa di rivolgersi a donne con disagi di salute o di conciliazione, che devono accudire bambini, ma anche anziani. Tutto a costo zero. Vogliamo mettere a punto un sistema che eviti l’isolamento, non solo umano, ma anche di carriera e di visibilità professionale, in modo tale che il telelavoro non rappresenti un limite ma, al contrario, un’opportunità.
In Enea il soffitto di cristallo è crollato?
Sappiamo che il problema non è solo nostro: dove c'è prestigio e visibilità, niente donne. Nelle delegazioni e nelle commissioni, le poche donne che partecipano di solito sono le segretarie che accompagnano i dirigenti. Me non vorrei parlare di quote. Un sottoinsieme di un insieme, senza donne, è incompleto, è monco, è una versione parziale della realtà. Il mondo è fatto di maschi e femmine, che sono l’essenza dell'umanità. Questo deve rispecchiarsi ovunque, nei luoghi di potere come altrove. Diversità non vuol dire che uno è migliore dell’altro. L’intelligenza della donna è un valore inestimabile ovunque, anche nell'organizzazione del lavoro.
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