Cara Direttora - "Questa mancanza di vocaboli sui nostri compagni in cerca di sesso a pagamento, questo vuoto lessicale vorrà dire qualcosa..."
Bartolini Tiziana Martedi, 15/09/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009
Cara Direttora,
Metto in rilievo come sia chiara la parola "prostituta", assieme ai tantissimi spregiativi tipo "zoccola, puttana, troia" che specificano un certo tipo di donna, usati ed abusati con abbondanza, spessissimo fuori luogo anche come bestemmia, come intercalare, piovono a iosa giudizi sulla moralità femminile. Mentre per definire il maschio che va a prostitute mancano le parole, il noto avvocato di Berlusconi è ricorso con sapienza oratoria al temine "utilizzatore finale", che tutte abbiamo notato.
Questa mancanza di vocaboli sui nostri compagni in cerca di sesso a pagamento, questo vuoto lessicale vorrà dire qualcosa: come spesso ribadito, le parole che usiamo, sono coniate al maschile.
Siamo state zitte, complici, assenti anche in questo.
Inventiamoci dunque un linguaggio appropriato e sfoghiamoci un po’: è l'ora dei neologismi da inventare e portare avanti. Io butto un sasso: i sesso-peripatetici, i postribolisti, i viliviri (per non dire cazzi), i sex-paganti (e le sex-appaganti), i pro-magnaccia. ...Spero ne seguano altri e vincano le migliori invenzioni.
Graziella Poluzzi - www.women.it/umorismo/
Mi vengono in mente gli aventi-bisogni e i fallofelloni. Il sasso è lanciato e la sfida è assai stimolante. Possiamo anche vagliare l’ipotesi di lanciare un concorso che, senza bisogno di fare verifiche, pensiamo sarebbe il primo del genere. Iscriveremmo d’ufficio l’on Ghedini che, ironia della sorte, potrebbe pure vincere. Chissà che successo sarebbe!
Lascia un Commento