Lunedi, 19/10/2009 - Edito da Jar Edizioni e patrocinato dalla regione Emilia Romagna e dal Comune e dalla Provincia di Ravenna, il volume “Uscire dalla violenza si può” di Monica Vodarich verrà presentato il giorno 21 ottobre 2009, alle ore 11.00, presso la SALA C dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna. Vi è raccolto il racconto del lavoro dei Centri antiviolenza e della loro metodologia di intervento, sperimentata e consolidata nel corso di molti anni di faticoso lavoro, nonché dei positivi risultati prodotti nella vita di migliaia di donne, facendole recuperare dignità, benessere, salute e libertà.
L’autrice vive e lavora a Ravenna. Dal 1991 si occupa di violenza contro le donne in qualità di socia fondatrice e Vice Presidente di Linea Rosa di Ravenna. E' autrice di numerosi racconti e di Una trappola per Peggy, edito da La Tartaruga, vincitore del concorso letterario “Scrivi la paura”. Per Linea Rosa ha scritto, con la Presidente Alessandra Bagnara, Chiacchiere di Donne e ha curato la pubblicazione della Carta dei Servizi di Linea Rosa. Operatrice del Progetto sportello lavoro, è in pubblicazione il volume Vie d’uscita e attualmente lavora alla stesura di un libro che conterrà le esperienze delle donne richiedenti asilo dal titolo Diario d’asilo. Collabora, inoltre, con il regista Gerardo Lamattina al progetto Una sottile Linea Rosa per la realizzazione di cortometraggi tratti dai suoi racconti che parlano di violenza contro le donne.
L’Associazione Linea Rosa, nata nel 1991 da un gruppo di donne che condividevano un progetto contro la violenza, fornisce sostegno e aiuto a donne, sole o con figli, che abbiano subito violenza o che si trovino in momenti di disagio. Nel 1993, è stato aperto il Centro di Prima Accoglienza e nel 1998 è nata una Casa Rifugio, ad indirizzo segreto, per donne che subiscono violenza o sono minacciate di morte. Dal 2005 Linea Rosa gestisce una seconda casa, all’interno della quale vengono ospitate donne, con i loro bambini, che necessitano di una struttura con un regolamento che consenta loro il graduale reinserimento sociale.
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