Violenza di genere - Diffidenti, offesi o lamentosi. Ecco gli uomini secondo la descrizione di chi li conosce bene
Raffaella Mauceri Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2008
Così come c’è chi nega l’olocausto nazista, allo stesso modo, nonostante sia di un’evidenza che spacca gli occhi, c’è chi nega il fenomeno della violenza maschile sulle donne: una sorta di contro-fenomeno dal quale si possono evincere alcune tipologie di uomini. Vediamo quali.
In testa, ovviamente, mettiamo i maltrattanti, che sono circa un 30% del totale della popolazione maschile. Costoro non soltanto negano l’innegabile (del quale sono proprio gli autori) ma al contempo, chissà perché, odiano le volontarie dei centri antiviolenza al punto che cercano di scoraggiarle con velati consigli e anche con esplicite minacce. Poi ci sono i lamentosi cioè quelli che ci chiedono piagnucolando di aprire centri antiviolenza anche per gli uomini. “Ma perché – rispondiamo noi – voi non siete capaci di aprirveli da soli? Se davvero pensate di averne bisogno, apriteli, chi ve lo impedisce?” Seguono i diffidenti, cioè quelli che ammettono l’esistenza di una violenza maschile sulle donne ma ci accusano di esagerare per mostrificare gli uomini. Ma chi esagera? I dati mica ce li inventiamo noi, arrivano dall’Onu che è un organismo internazionale e massicciamente maschile! Seguono gli offesi, quelli che ci ricordano che gli uomini sono violenti ma lo sono anche le donne! Ma che notizia! Certo che lo sono! e per l’esattezza (sempre secondo dati internazionali) le donne sono responsabili del 2-5% della violenza che si consuma in famiglia. Il che significa che non costituiscono un fenomeno allarmante e devastante come la violenza maschile sulle donne, bensì la classica eccezione che conferma la regola. Altrimenti fateci vedere tutti questi uomini che finiscono al pronto soccorso gonfiati a botte dalle donne. Fateci vedere quante donne (che lavorano) si vanno a spendere lo stipendio all’osteria o per comprare sesso o per comprasi la macchina potente, lasciando marito e figli a casa senza mangiare. E soprattutto fateci vedere tutti questi mariti scannati dalle mogli!
Giusto, ribattono gli offesi, ma le donne fanno agli uomini una violenza psicologica sottile che non si vede ma che fa molto male. Vero, verissimo, altrochè! La violenza psicologica che certi uomini fanno alle donne, invece, raramente è sottile, di solito è molto grossolana, nel senso che le annichiliscono con gli insulti quotidiani, le parolacce, la volgarità, la richiesta di rapporti sessuali degradanti, la pornografia, il dileggio e la svalutazione continua. In più, le stuprano. In più, le pestano a sangue. In più, le affamano. In più, le tengono segregate. In più, le ammazzano. E ogni tanto le fanno a pezzi e le buttano nei cassonetti come spazzatura.
Ribadiamo fino allo spasimo che NON stiamo parlando di tutti gli uomini, ma solo ed esclusivamente degli uomini violenti. Tanto è vero che, quasi a ripagarci della crudeltà mentale e materiale dei suddetti, c’è una quinta tipologia di uomini splendidi e meravigliosi: i collaboranti cioè quelli che ci stimano, ci aiutano e ci affidano le vittime della violenza “altrui”, la violenza dei congeneri dai quali hanno preso le distanze. Giacché questi uomini intelligenti e meravigliosi sanno e hanno sempre saputo che, come dice uno slogan dei centri antiviolenza: Un vero uomo non picchia!
* Presidente provinciale Centri antiviolenza ‘Le Nereidi’
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