"Ogni tanto mi fermo a pensare: non sono tutti uguali. In fondo, se noi subiamo un discutibile ruolo precostituito, il loro è assai peggiore. Per questo portiamo pazienza: non faremmo cambio...."
Lunedi, 16/10/2017 - Ogni tanto mi fermo a pensare: non sono tutti uguali. In fondo, se noi subiamo un discutibile ruolo precostituito, il loro è assai peggiore. Per questo portiamo pazienza: non faremmo cambio. Ma se ci innamoriamo di un gentiluomo scopriamo che il massimo di comunicazione amorosa è il silenzio: lui non sa verbalizzare i sentimenti, perché il ruolo "forte" esige il rispetto della forza e la debolezza delle emozioni che obbligano al riconoscimento valoriale della partner. Ne deriva che il diritto deve essere normativo e neutro, fondato sul principio di estraneità al pregiudizio a partire da quello sessista: le donne sono pur sempre persone e hanno gli stessi, uguali diritti: ma la parola uomo "comprende" la donna.
era l'unica - osò, nel 1606, portare in giudizio il marito Aurelio Dell'Armi, che riconobbe vere le accuse di tradimenti, percosse e segregazione, non trovò ragione perché lo scandalo delle grida di lei rovinava l'immagine pubblica di lui; e un amico di famiglia giustificò sostenendo che, quando le mogli disubbidiscono, è "lecito e conveniente dargli qualche schiaffo, pugno o percossa leggiera e ciò per correzione".
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