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Un'officina di saperi

Un'officina di saperi

Medicina di genere a San Giuliano Terme - La prima edizione del Festival Donne&Salute: respiro nazionale e intreccio di competenze e conoscenze al femminile. La testimonianza della MInistra Maria Chiara Carrozza

Bartolini Tiziana Domenica, 02/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013

“Le tante competenze di esperte che hanno messo a disposizione i loro saperi hanno consentito di comporre un mosaico che ben illustra la complessità che si cela dietro alla parola salute, soprattutto quando è riferita alle donne”. L’Assessora Fortunata Dini ha definito il Festival Donne&Salute “un’officina” che ha messo al centro della quattro giorni di San Giuliano Terme (Pisa) la donna e i suoi molteplici e specifici bisogni. Dalla prevenzione all’alimentazione, dalla violenza alla parità, dalla ricerca alla medicina di genere, questo primo appuntamento dedicato alla salute esaminata da un punto di vista femminile è stato molto denso di incontri e contenuti. Seminari, convegni e tavole rotonde hanno scandito il fine settimana dal 9 al 12 maggio 2013 - realizzato dal Comune in collaborazione con l’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli - esaminando da varie angolazioni le molteplici accezioni dello star bene o della malattia, ma sempre in un’ottica di genere. La medicina di genere, infatti, richiede una visione multidisciplinare e interdisciplinare per dirsi compiutamente definita, “va pensata da quando avviene il concepimento e occorre declinarla anche in relazione all’età” ha spiegato la professoressa Flavia Franconi del GISeG (Gruppo italiano salute e genere), così come non è ininfluente il genere dell’operatore che accoglie la paziente, infatti “si sono rilevate differenze tra la quantità di isterectomie decise dai ginecologi o dalle ginecologhe“ e addirittura tra “donatori e donatrici di organi”. Le diversità, quindi, ci sono e si palesano con dovizia di manifestazioni, che vanno osservate, conosciute e ri-conosciute. I farmaci, ad esempio, sono uguali per tutti e “sono testati prevalentemente negli uomini, cosa che porta ad una minore conoscenza dell’impatto che hanno sulle donne e non a caso su queste ultime si rilevano maggiori effetti collaterali rispetto a quelli riscontrati sugli uomini”. Quello dei farmaci è stato un focus di rilievo, in considerazione del notevole uso che le donne ne fanno e Franconi ha anche sottolineato “i costi sociali, oltre che personali, dei ricoveri che le reazioni alle medicine provocano”. A ribadire l’importanza dello specifico femminile ci ha pensato Anna Maria Celesti, della Commissione regionale Medicina di Genere, vantando anche l’unicità Toscana di questo organismo accanto ad uno specifico riferimento presente nel loro Piano Sanitario. Tutte attenzioni che hanno agevolato il lievitare di sensibilità condivise e di rilevare “un gap tra medici, ricercatori, società scientifiche e istituzioni” in considerazione del fatto che la medicina di genere non è una disciplina a sé stante, ma un sistema che richiede interazione e integrazione. Opportuna la puntualizzazione circa il significato della parola salute che ha proposto Sandra Vannoni, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, secondo la quale “parlare di promozione della salute ha un significato diverso rispetto alla cura della malattia” e ha ulteriormente precisato che “salute non è un termine univoco, perché ciascuno costruisce il proprio percorso ideale di salute cui contribuiscono molti fattori e quello sanitario è solo uno dei tanti”. Analogamente “molti fattori - culturali, ambientali, ecc - contribuiscono a portare alla degenerazione e alla malattia quello che inizialmente magari è solo un disagio”. In questa prospettiva “salute di genere e medicina di genere non sono sinonimi e quindi richiedono interventi diversi come, ad esempio, attività di salutogenesi o modifica dei comportamenti, così come è necessario un lavoro mirato su tutte le componenti emotive o relazionali e sulla dimensione del piacere”. La dimensione culturale si è intrecciata con quella della salute anche in occasione dell’incontro dal titolo “Donna migrante e salute” nella Giornata Network delle città del Dialogo Interculturale Consiglio d’Europa. “L’idea della salute intesa non come salute esclusivamente fisica ma come benessere psico-fisico-relazionale ci da una chiave importante e un momento di contatto con i migranti, contatto che può implementare il processo di rimescolamento delle culture, intese come somma delle differenze - ha sottolineato l’Assessore regionale Salvatore Allocca -. Il dialogo interculturale si esprime sul terreno della salute in maniera molto forte e soprattutto quello femminile, penso ad esempio alla salute riproduttiva e alla capacità naturale delle donne di essere portatrici di mediazione in famiglia. La sanità e la mediazione correlata permettono quindi di lavorare anche sul terreno della cultura”. Del resto una medicina attenta, oggi, ha bisogno di “re-incarnare la diagnosi ai singoli esseri umani” e di “interpretare più che diagnosticare”, come ha spiegato Antonella Galanti dell’Università di Pisa sottolineando l’inadeguatezza di una medicina “che prescinde dalla storia della persona”. Si aprono quindi “nuovi fronti di ricerca - secondo Anna Loretoni della Scuola Superire Sant’Anna di Pisa - e lo sguardo di genere non è più accessorio, ma addirittura richiesto da istituti internazionali”. Così anche il mondo della ricerca è chiamato a rimodularsi e al contempo a contribuire, spostando il suo sguardo, a partire dalla costruzione di condizioni adeguate per le Pari Opportunità negli Istituti. Le difficoltà oggettive che le ricercatrici incontrano nel percorso di carriera, insieme al permanere di stereotipi e alla scarsa collaborazione tra colleghe, sono state sottolineate nel corso dell’incontro loro dedicato, presenti F. Zucco, C. Seia, M.C. Magli, M. Roncella, S. Capsoni. A sottolineare l’importanza del contributo delle donne, nonostante le condizioni sfavorevoli in cui lavorano, è stato Domenico Laforenza, Presidente dell’Area della Ricerca CNR di Pisa. Al centro dell’attenzione dei vari Tavoli tematici, naturalmente, la riduzione delle risorse con cui il settore, nel suo insieme, deve fare i conti. L’impatto della limitazione degli investimenti sulla vita delle donne è stato sottolineato da più parti. “Non si può dare tutto a tutti - ha ricordato Patrizia Scida della ASL di Pisa -, nella consapevolezza che ci sono differenze che chiedono differenti risposte”. Il sistema socio-sanitario è chiamato a ripensare se stesso per rispondere a bisogni più definiti e per ottimizzare gli investimenti evitando sprechi e sovrapposizioni. In questa prospettiva Giovanna Badalassi, di Well_B_Lab, nell’illustrare il Bilancio di genere, ha evidenziato il rapporto tra l’organizzazione del welfare e la vita delle donne, che sono le maggiori fruitrici dei servizi, e l’impatto che i tagli hanno non solo sulle loro possibilità lavorative, ma anche sulla loro salute.

Interessante, e utile, nell’ambito dell’iniziativa è stata la capacità di evidenziare le interconnessioni tra i temi trattati e la possibilità di fare rete, tanto che si è sentita la necessità di riferire al Governo e ai Dicasteri competenti il senso del lavoro svolto e delle proposte emerse, come ha sottolineato l’Assessora Fortunata Dini nelle conclusioni, anche raccogliendo l’ipotesi avanzata da Maria Grazia Anatra, Presidente dell’Associazione Woman to be, di ipotizzare degli scambi - se non addirittura dei gemellaggi - tra Regioni per mettere in comune buone pratiche ed esperienze consolidate, anche al fine di colmare le differenze che un sistema frastagliato produce tra le varie realtà territoriali. Un bilancio positivo, dunque, quello tracciato con questa prima manifestazione di respiro nazionale, unica nel suo genere, “per il livello degli interventi e per il contributo di conoscenze messe a disposizione della comunità”. Un appuntamento che il Sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni intende ripetere anche per confermare la vocazione della deliziosa cittadina ad essere ideale location per rinfrancare il corpo e lo spirito, grazie al centro termale e alla annessa Spa, complice la discreta eleganza della campagna circostante e la brezza marina che accarezza le sinuosità dei colli.



Le interviste video pubblicate su piattaforma Streamago.tv / noidonnetv



La Ministra Maria Chiara Carrozza

“Ho scoperto la medicina di genere quando sono diventata Rettore e ho trovato subito interessante vedere quanto possa essere rivoluzionaria la cura vista da un puto di vista femminile”. La Ministra dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, già rettore della Scuola Superire Sant’Anna di Pisa, è intervenuta a San GiulianoTerme anche parlando della violenza di genere. “La lotta alla violenza sulle donne è una delle priorità di questo governo e, oltre a quello che ha già avviato la Ministra Josefa Idem, nel mio dicastero prevedo una serie di iniziative puntando all’impatto culturale: intendiamo ribadire che la violenza è inaccettabile”. Chiediamo alla Ministra Carrozza di rivolgere un messaggio alle italiane. “Alle donne, in quanto donna, dico che sono consapevole del maggiore impatto che questa crisi ha sulle loro vite, so che i maggiori contraccolpi dei tagli si ripercuotono su di loro e posso confermare il mio impegno, sia da un punto di vista culturale che educativo, affinché ci siano interventi sulla scuola, sugli insegnanti, sull’edilizia. Penso inoltre che, in generale, il nostro impegno è quèllo di arrivare alla parità. I ritardi del nostro Paese sono enormi, non accettabili in una democrazia matura. Se vediamo il settore da cui arrivo io, la situazione è drammatica: le studentesse sono molto brave, si laureano bene soprattutto in alcuni campi, ma poi non ci sono nelle posizioni più alte. Uno dei temi fondamentali è quello della rotazione dei ruoli a livello familiare, insomma una condivisione che permetta alle donne di non avere da sole l’onere del lavoro di cura”.



Terme, che passione

Il nome di San Giuliano Terme è legato indissolubilmente allo stabilimento termale e alle sue acque oligominerali, le cui proprietà benefiche erano già note ai Romani. Il periodo di splendore delle terme fu tuttavia l'Ottocento, quando ai "Bagni di Pisa" si ritrovavano la nobiltà europea e importanti personalità del mondo letterario come Montaigne, Alfieri, Byron e Shelley. Gli effetti benefici delle acque di San Giuliano Terme erano già noti in epoca etrusca e romana, periodo in cui furono costruite le prime strutture per lo sfruttamento delle sorgenti termali. Nel suo aspetto attuale l'elegante edificio termale è frutto di una recente ristrutturazione che ha riportato il complesso allo splendore del XVIII secolo quando, residenza estiva del Granduca Francesco Stefano di Lorena, era uno dei luoghi mondani di riferimento per la nobiltà di tutta Europa. Durante i lavori, diretti da architetti di fama mondiale, si è seguito l’impianto preesistente cercando di realizzare una ricostruzione fedele anche nella decorazione degli interni.







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