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Uno spot contro gli stereotipi di genere

Uno spot contro gli stereotipi di genere

P O in gara - Si chiama “Giochiamo alla pari” ed è un concorso per gli studenti medi

Donatella Orioli Lunedi, 15/03/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2010

La Regione Emilia Romagna, assieme all’Ufficio scolastico regionale, la Cineteca di Bologna, il Dipartimento discipline della comunicazione dell’Università di Bologna e la Fondazione Pubblicità Progresso ha indetto la prima edizione del concorso “Giochiamo alla pari” per la realizzazione di uno spot contro gli stereotipi di genere e la promozione della cultura delle Pari Opportunità.



Il primo premio è stato vinto dagli studenti dell’Istituto professionale “Einaudi” di Ferrara (classi V P e Q). Lo spot vincitore sarà trasmesso dalle televisioni locali e nei cinema regionali e la sceneggiatura servirà come base per la realizzazione del vero e proprio spot.

L’obiettivo del concorso è finalizzato a sensibilizzare, in particolare i giovani, al pieno riconoscimento della parità tra donne e uomini nella vita sociale, economica e politica.

Gli elaborati degli studenti hanno proposto la rielaborazione critica di luoghi comuni, di un pregiudizio, di uno stereotipo ritenuto particolarmente significativo e che si manifesta a scuola, in famiglia, nei rapporti di coppia, sul lavoro e in tutti gli altri ambienti di vita.

Al Prof. Pietro Benedetti, docente di fotografia pubblicitaria che ha seguito l’iniziativa, abbiamo chiesto quanto percepisce il fenomeno degli stereotipi e delle discriminazioni di genere. “Nell’ambiente scolastico da me frequentato sinceramente raramente, parlando degli studenti, riscontro particolari enfasi negative di particolari discriminazioni, forse perchè spesso i miei studenti devono occuparsi anche dell’immagine simbolica di queste situazioni che a livello di divulgazione pubblica sono chiamati a dare. In linea di massima ritengo che vi sia in atto nei ragazzi una trasformazione a volte difficile da interpretare, quasi come vi fosse a priori una specie di indifferenza che li porterà a giudicare quando l’esterno li condurrà per mano ad una classificazione. In definitiva non credo abbiano precisi preconcetti o pregiudizi ma sono anche pigri nel voler #foto5dx#interpretare una loro idea a riguardo”. Ma le ragazze che percezione hanno del tema della retribuzione? “Contrariamente a quello che mi aspettavo la maggior parte ritiene quasi conveniente essere donna per il fatto che, nella possibilità di un eventuale impiego, sono maggiormente disponibili ad adattarsi a situazioni non del tutto confacenti ai propri desideri del momento, rispetto agli uomini che subito vorrebbero quello che sognano, essendo a volte meno umili”.



(15 marzo 2010)

 

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