La violenza contro le donne è "una guerra antropologica di un male culturale e psicologico che non è mai casuale ma dà segnali di aggravamento che terminano nell’omicidio" (di Maria Laura Chiaretti)
Riceviamo e pubblichiamo
Maria Laura Chiaretti, autrice del libro Pier Paolo Pasolini, il coraggio di essere se stessi (Armando Editore) prefato da Dacia Maraini, aderisce al Mee Too letterario risentendo di ogni influenza imposta dall’alto ribellandosi all’identità repressiva dell’identità dell’uomo con la mission di risvegliare le coscienzemigliorandone, dove necessario, la sensibilità sulla fondamentale importanza della solidarietà e partecipazione attiva contro ogni forma di violenza di genere.
Infatti “Questo articolo è parte di una campagna a cui hanno aderito scrittrici e giornaliste italiane per denunciare la violenza di genere e nominarla".
Siamo tutti in pericolo.
Ancora una volta tuonano le parole di Pasolini, forse le ultime, lasciate in custodia a Furio Colombo durante un’intervista poche ore prima che il Poeta venisse assassinato.
Siamo tutti potenzialmente vittime di una cultura misogina che alimenta la sua forza e il suo Potere sulla proprietà, opprimendo e negando la libertà.
Una cultura che poggia su un sistemacapitalistico, che educa al possesso mercificando e sacrificando intelligenze e corpi intimoriti e umiliati.
Cosa sta succedendo?
Si tratta di una guerra antropologica di un male culturale e psicologico che non è mai casuale ma dà segnali di aggravamento che terminano nell’omicidio.
Un andamento storico inquietante fatto di una lunga scia di sangue che dall’inizio del 2023 a oggi conta ben oltre 100 vittime di femmicidio.
Una carneficina.
Alla genesi di questo massacro di genere fatto di feroci violenze c’è sempre una donna che decide di allontanarsi da una relazione tossica, ossessiva e possessiva che in nulla somiglia al sentimento più alto che è l’amore.
Donne che hanno subìto o subiscono umiliazioni verbali, fisiche da parte di uomini vili che non conoscono altri linguaggi se non quello del comando, dell’umiliazione, della distruzione, dell’ossessivo possesso e prepotenza.
Uomini mossi dalla sopraffazione isterica e dalla precisa volontà di annullare i destini femminili.
Bisogna cambiare drasticamentecosì com’è drastica e disperataquesta miserabile situazione. Dobbiamo farlo perGiulia Cecchettin, Francesca Romeo, Patrizia Vella Lombardi, Michele Faiers Dawn, Etleva Kanolja e tutte le Donne morte a causa di una mano coercitiva e padrona.
Le parole perdono il loro valore e peso dal momento stesso in cui vengono dette se a onorarle non sono seguite dalla concretezza dei fatti.
A voi che vi aggrappate all’illusione di falsi proclami e promesse.
A voi che è successo a lei, ma per me è diverso.
A voi che posso cambiarlo.
A voi che se ha reagito con violenza è stata colpa mia.
A quell’ultimo fatale appuntamento, che sia solo il vuoto della vostra assenza a riempirlo data dalla vostra fermezza d’animo e scelta di andare dove la vostra presenza è essenza.
Storicamente la donna è stata succube di retaggi della società patriarcale che la incatenavano ai “doveri” morali, familiari, economici e sociali.
Oggi la vera rivoluzione femminista e risposta sociale è nell’emancipazione culturale e non soltanto nell’apparente rivendicazione di parità di ruoli sociali economici e/o professionali.
È doveroso ricordare che questa feroce violenza non è direttamente connessa con l’esclusiva natura dell’uomo in quanto l’aggressività e le sue forme appartengono alla comune natura umana, indipendentemente dal genere.
Rivolgendoci alla sensibilità democratica di ciascuno, non si deve innescare un generalizzante antagonismo frammentato tra i sessi, questo significherebbe una sconfitta che scardina l’idea di amore, di rispetto, di equilibrio e di fiducia.
Gli Uomini, non sono lui.
Alla cultura, all’educazione e soprattutto a noi l’impegno civile di partecipare tutti insieme e con convinzione e decisa determinazione a trasmettere e diffondere l’etica della convivenza, di quei valori democratici universali quali la tolleranza, la cura, il rispetto dell’Altro che passa anche dal rispetto verso Sé.
A cura di Maria Laura Chiaretti
- - - - -
Le scrittrici che hanno, fino a oggi, aderito alla chiamata sono:
Monica Acito, Silvia Avallone, Simona Baldelli, Daria Bignardi, Paola Bono, Maria Grazia Calandrone, Annalisa Camilli, Giulia Caminito, Rossana Campo, Loretta Cavaricci, Paola Cereda, Teresa Ciabatti, Giulia Ciarapica, Antonella Cilento, Francesca Coin, Donatella Di Pietrantonio, Valentina Farinaccio, Veronica Galletta e Livia Del Gaudio, Daniela Gambaro, Chiara Gamberale, Ilaria Gaspari, Anna G. Dato, Irene Graziosi, Antonella Lattanzi, Loredana Lipperini, Maristella Lippolis, Francesca Maccani, Loredana Magazzeni, Laura Mancini, Francesca Manfredi, Gaia Manzini, Annalisa Marinelli, Titti Marrone, Michela Marzano, Laura Marzi, Chiara Mezzalama, Valentina Mira, Paola Moretti, Silvia Neonato, Greta Olivo, Ilaria Palomba, Melissa Panarello, Carmen Pellegrino, Marta Perego, Romana Petri, Sandra Petrignani, Letizia Pezzali, Valentina Pigmei, Lorenza Pieri, Rosella Postorino, Tea Ranno, Elvira Seminara, Chiara Sfregola, Raffaella Silvestri, Lorena Spampinato, Chiara Tagliaferri, Nadia Tarantini, Giuseppina Torregrossa, Alice Urciolo, Maddalena Vaglio Tanet, Caterina Venturini, Giovanna Cristina Vivinetto, Anna Voltaggio.
Lascia un Commento