Lunedi, 09/05/2011 - Il 5 Aprile scorso l’Assemblea di Strasburgo ha votato in Plenaria la ‘Risoluzione’, preparata da Eva-Britt Svensson (Gue/NGL, Svezia) per la Commissione ‘Diritti della Donna’ (già approvata in marzo dalla medesima con 27 voti favorevoli, nessuno contrario, 2 astensioni), che apre di fatto l’iter comunitario verso l’adozione di una nuova Direttiva per combattere la violenza di genere nei 27 Paesi membri e oltre. "Lo stupro e altre violenze sessuali contro le donne devono essere riconosciuti come crimini in tutta l’Unione europea e i loro autori puniti d’ufficio", hanno insistito fermamente le eurodeputate. Il 5 maggio il Gruppo S&D (Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al PE) ha organizzato un Conferenza per fare il punto sul tema, aggiornarsi e concentrarsi su nuovi meccanismi, strategie e pratiche a riguardo della nuova Direttiva-quadro, presenti la Commissione europea e il Consiglio d’Europa. Quest’ultimo pubblicherà l’11 maggio una sua attesa Convenzione che stabilisce le norme comuni (47 Paesi) per prevenire e combattere il fenomeno della violenza. Convenzione che i Paesi Membri dell’UE dovranno ratificare. Ma la Convenzione pur costituendo un importante riferimento non prevede sanzioni e non è vincolante. Da qui la necessità e l’urgenza di uno strumento iscritto nel Diritto Penale quale la Direttiva. Nell’assenza flagrante di informazione e sensibilizzazione della popolazione europea le donne continuano a morire tutti i giorni e la maggioranza dei casi di violenza nell’UE non arriva nei tribunali. La violenza resta invisibile (mancanza di statistiche), sottovalutata, non riconosciuta. Non è questa l’Europa che le deputate presenti alla Conferenza vogliono! Bisognerà quindi ‘definire il crimine’ in modo da farlo entrare nel diritto e la nuova definizione dovrà essere accettabile in tutti i Paesi membri. Creare uno "zoccolo" giuridico per prevenire peggiori violenze e l’omicidio. La volontà politica dell’UE nella lotta alla violenza di genere e altre forme di violenza è chiara, nel contempo va migliorata l’attuazione delle normative comunitarie da parte dei Governi dei Paesi membri. Il 18 maggio la Commissione UE presenterà anche un ‘pacchetto di azioni’ pratiche per i bisogni delle vittime di violenza coniugale (sostegno, prevenzione, protezione, assistenza giuridica, risarcimento, creazione di strutture locali di assistenza, etc.) e i relativi Fondi. Nel corso della Conferenza promossa da S&D è stato richiesto alla Commissione dell’UE un primo passo verso la creazione di un Osservatorio permanente sulla Violenza di genere del quale da tempo si sente il bisogno. Forse la Conferenza è servita anche a questo !
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