Un'eredità di tutti, il docufilm su Gina Borellini con Claudia Campagnola
Per la prima volta rivive in un docufilm, lo spirito risoluto e sensibile di Gina Borellini, in un affresco splendido a cui presta il volto e l’espressività l\'attrice Claudia Campagnola, con la sua interpretazione carica di pathos e dolcezza
Martedi, 27/02/2018 - “Vorrei dire ai giovani… Gina Borellini, un’eredità di tutti”, il docufilm presentato oggi alla Casa del Cinema di Roma, scritto da Francesco Zarzana e Caterina Liotti, prodotto da Modena Buk Festival 2018, è un evento straordinario.
Per la prima volta rivive attraverso le immagini, lo spirito risoluto e sensibile di Gina Borellini, in un affresco splendido a cui presta il volto e l’espressività l'attrice Claudia Campagnola, con la sua interpretazione carica di pathos e dolcezza.
E’ struggente il ricordo di una donna valorosa, una contadina, una moglie, una madre, una partigiana mutilata, una parlamentare che visse per farsi portavoce di valori quali la libertà e l'altruismo e che rivolse il suo sguardo alle nuove generazioni, alle quali mostra la sua voglia di lottare, trasmettendo proprio ai giovani il valore della vita, vissuta nel segno della tolleranza.
Il film è stato realizzato in collaborazione con il Centro di Documentazione Donna, con il contributo di Bper Banca, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, UDI, ANPI e progetto “Cittadine. I segni nelle comunità e sulle città”.
La voce narrante è affidata all’attrice Elena Polic Greco. Ha partecipato anche l’attrice Paola Lavini e la musicista Laura Sirani.
L’attrice Laura Trimarchi appare in un momento importante per Gina, la quale riceve in dono un paltò che come ricorda la Liotti nell’articolo del 2009 pubblicato sul mensile Noi donne “le confezionarono le donne dell’UDI quando dovette recarsi a Roma come deputata nel primo Parlamento italiano.” (http://www.noidonne.org/articoli/laesperienza-politica-totalizzante-di-gina-borellini-02610.php
Fu la stessa Gina a scrivere la storia dell’UDI, essendo una delle fondatrici.
La sua esistenza fu unica, memorabile, esemplare e rivive a 11 anni dalla sua scomparsa (2 febbraio 2007) per testimoniare il valore della lotta femminile, necessaria nei tempi in cui visse e in quelli che stiamo vivendo.
Un monito quello di Gina Borellini, senza tempo e per tutti quelli che desiderano battersi per un mondo migliore.
Sono numerose le testimonianze nel docufilm, da Aude Pacchioni (presidente ANPI Modena) a Caterina Liotti (Centro Documentazione Donna Moderna) al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.
E’ stato emozionante assistere alla proiezione del film che debutterà domenica 25 marzo 2018 al Teatro San Carlo di Modena (ore 16).
Un grazie a Claudia Campagnola, all'autore e regista Francesco Zarzana e all'ufficio stampa Daniela Bendoni per l'invito.
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