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Undici progetti per le donne africane, abitanti di un grande continente dimenticato

Undici progetti per le donne africane, abitanti di un grande continente dimenticato

Africa - 210 borse di studio della Fondazione Rita Levi-Montalcini onlus finanziate da Conad e Nazionale Italiana Cantanti per dimostrare come disattivare le ‘illibertà’ umane in Africa

Fabio Fogacci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2007

Parlare della condizione della donna non è mai facile; ancor meno quando ci si riferisce all’Africa. In quel continente, in cui i più vivono ancora oggi ai margini di una dignitosa civiltà, non c’è legge scritta o orale che riconosca una parvenza di pari dignità tra uomo e donna. Laddove, come in Occidente, il lavoro è sinonimo di emancipazione e autonomia, nell’Africa dimenticata è, invece, una questione di sopravvivenza. Ogni donna africana è madre e lavoratrice, anche se si tratta di lavori che quasi mai rispecchiano le sue attese e aspirazioni. Spetta a lei la cura della casa e della famiglia, l’assistenza agli anziani e il lavoro nei campi o l’accudire agli animali. Nulla di più. Se l’istruzione è una delle esigenze più fortemente sentite in molti paesi, i corsi rivolti alle ragazze sono in prevalenza di economia domestica o discipline simili che ben poco possono offrire in termini di sviluppo lavorativo e di affrancamento sociale. Si deve, poi, aggiungere che spesso gli uomini osteggiano anche la più elementare istruzione.
La Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus, Conad e la Nazionale Italiana Cantanti sono scese in campo dando vita ad una “squadra della solidarietà” capace di sostenere la formazione di personale medico, paramedico e di assistenza all’infanzia in Africa. Una formazione che si rivolge in modo esclusivo alle donne, per restituirle al ruolo di irrinunciabile connettore sociale capace di diffondere conoscenze, cultura e valori.
“E’ un’occasione ‘grande’ per dimostrare che con un piccolissimo contributo si può contribuire a disattivare il circolo vizioso delle illibertà umane a cui sono sottoposte le donne d’Africa”, sottolinea Rita Levi-Montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986 e presidente dell’omonima Fondazione, che ha già assegnato 500 borse di studio pluriennali ad altrettante giovani donne del continente africano. “Un esempio di come, tramite certe forme efficaci di solidarietà, si riesca ad incentivare la crescita delle persone e far sì che si realizzi uno sviluppo umano completo. Queste donne impareranno a leggere, a scrivere e potranno insegnarlo ad altre persone della famiglia e del villaggio o paese in cui vivono, contribuendo a piccoli passi all’affrancamento della povertà e allo sviluppo del continente africano”.
Conad e Nazionale Italiana Cantanti sostengono e finanziano 11 progetti di solidarietà messi in cantiere dalla Fondazione Rita Levi-Montalcini Onlus. 210 borse di studio poliennali permetteranno l’accesso all’università e ai corsi di formazione post-universitari per fare crescere figure professionali adeguate alle necessità di dieci tra gli Stati più poveri dell’Africa: ostetriche in Camerum, operatrici per l’infanzia e infermiere in Eritrea, insegnanti in Ghana, infermiere in Kenia, docenti universitarie in Etiopia, assistenti sociali e infermiere in Madagascar, docenti universitarie in Mozambico, insegnanti nella Repubblica Centroafricana e specializzate in neuroscienze in Sudafrica e Congo.
Terminati gli studi, le donne potranno svolgere la propria attività nei luoghi di appartenenza, contribuendo a sottrarre a condizioni di assoluta emarginazione sociale realtà in cui povertà e abbandono sono la regola quotidiana.
Ognuno degli undici progetti ha come testimone un componente della Nazionale Italiana Cantanti – Luca Barbarossa, Paolo Belli, Niccolò Fabi, Sandro Giacobbe, Paolo Meneguzzi, Andrea Mingardi, Mogol, Povia, Pupo, Enrico Ruggeri, Paolo Vallesi – a formare una vera e propria squadra della solidarietà capitanata da Gianni Morandi.
“Il nostro è un impegno costante e vogliamo ogni volta ‘osare’ qualcosa in più”, sostiene il direttore generale di Conad Francesco Pugliese. “Per il biennio 2007-2008 abbiamo deciso di dare corpo ad un progetto rivolto alle donne africane, per fare crescere figure professionali che possano conquistarsi un posto di primo piano nelle società in cui vivono e aiutare il loro paese ad affrancarsi dalla povertà e dall’emarginazione. La solidarietà non ha finzioni, non si maschera con il volto del perbenismo: reclama fatti e voglia di mettersi a disposizione. E’ un valore che appartiene naturalmente a Conad, che si sente parte di una realtà più ampia: quella di chi non rinuncia a credere nella possibilità di un mondo migliore”.
Fondazione Rita Levi-Montalcini onlus, Conad e Nazionale Italiana Cantanti rispondono così alla generale indifferenza dei protagonisti internazionali verso un’Africa ancora lontana dal poter aspirare a gestire in modo autonomo le proprie ricchezze naturali e da quella emancipazione che, lei sola, permetterebbe alle sue genti di avere un ruolo sul palcoscenico del mercato globalizzato.
Recita un vecchio adagio del Mali “Meglio vedere una volta con i propri occhi che ascoltare cento volte”. E’ tempo che anche l’opulento mondo occidentale apra gli occhi sulla realtà della donna in Africa e si impegni a restituirle una grande dignità, fatta di istruzione, rispetto e un ruolo più incisivo in campo economico, politico e sociale.

(26 luglio 2007)

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