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UN’ANIMA CHE NON SI ARRENDE MAI

UN’ANIMA CHE NON SI ARRENDE MAI

QUARANTENNI DI OGGI / 2 - Intervista a Magda Raffa

Ribet Elena Domenica, 27/11/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011

Magda Raffa è dottore di ricerca in Filologia e linguistica germanica. Si interessa, fra l’altro, di formazione e di diritti delle donne. Molteplici conoscenze linguistiche le consentono di mettersi in contatto con varie culture europee ed extra-europee. Autrice di varie pubblicazioni, insegna lingue straniere del gruppo germanico nei licei e nelle Università. Collabora con l’Associazione “Peripli. Culture e società euro-mediterranee”.



Descriviti in poche righe

In poche righe? Forse meglio in poche parole: forte… tenace… tenera… risoluta… determinata… spiritosa... un’anima che non si arrende mai… pronta a lottare per raggiungere i propri obiettivi, per salvaguardare il proprio spazio e per rivendicare la propria autonomia.



Cosa pensi della tua generazione? Credi che in Italia le quarantenni abbiano potuto realizzare pienamente le loro aspirazioni?

La mia generazione è un miscuglio di donne tanto diverse e tanto simili tra loro. Alcune ancora troppo impaurite per far sentire la propria voce e guardare avanti con obiettività e consapevolezza; altre troppo spregiudicate, a volte anche fino all’eccesso.

Non credo che tutte abbiano potuto realizzare pienamente le proprie aspirazioni, alcune l’han fatto solo in parte, o per costrizione o per adeguarsi alla massa e ai luoghi comuni sulle donne: “sii autonoma, ribelle, forte e, perché no, rivendica i tuoi diritti”.



Ti senti più insegnante o più precaria? Perché?

Più DONNA… senza dubbio, anche nell’essere insegnante e precaria nello stesso tempo, perché è quello che sono. Insegnante di fatto, nella mia carriera di docente universitario e nella scuola, ma anche nella vita, la “maestrina” la Prof. “precisina” sempre disponibile, pronta a dare consigli e a aiutare, ma anche a rimproverare, se necessario. Precaria, ormai da anni, abituata, ma sicuramente non rassegnata e sempre in lotta per superare questo precariato.



Quanto l'essere donna ha influito nel tuo percorso di vita personale e lavorativo?

In entrambi i casi non ha potuto fare altro che accrescere la mia posizione e la mia indipendenza. Ho sempre guardato avanti, anche nelle tante difficoltà, perché sono stata sempre convinta del mio essere e di ciò che volevo. Nella mia vita lavorativa tanti hanno creduto in me e continuano a credere in me; sono stati però anche gli uomini a darmi la giusta spinta e il giusto sostegno.



Hai avuto delle 'maestre' di vita? Chi sono? Sei stata aiutata da altre donne?

Mia zia senz’altro, con la quale ho (con)diviso gioie e paure…

IO… perché no! Or come ora, a 40 anni, posso dire che la mia vera “maestra” di vita sono IO. Strano forse a pensarlo, ma è così. È dai tuoi errori, dalle tue esperienze che insegni davvero qualcosa a te stessa e puoi diventare la maestra di vita per te e per gli altri.

Per quasi 10 anni ho pensato però di averne trovata una nella mia vita professionale, ma solo col passare del tempo mi sono resa conto che non era così, perché voleva solo “ammaestrarmi” per i suoi comodi e per le sue cause. Non vale neanche la pena parlarne.

Nella mia professione sono sempre stata circondata da tante donne nel mio ambiente lavorativo, ma nessuna degna di essere considerata “maestra”, troppo egocentriche, piene di sé e arriviste per poterti aiutare o consigliare minimamente e per poterti “dare” un minimo di attenzione.

Posso però anche dire che due amiche a me care (e anche mia sorella) mi hanno aiutato e mi aiutano ancora e so che posso contare sempre sul loro sostegno.



Cosa pensi abbia fatto la tua generazione per l'Italia e cosa deve fare ancora?

Poco o niente… si è ancora troppo bloccati dalle consuetudini e ci si adegua troppo. Bisognerebbe avere il coraggio di “osare” di più. È solo con la tenacia e la consapevolezza del VOLERE che si ottengono gli obiettivi e i risultati!

E cosa ha fatto (cosa fa) l’Italia per le quarantenni?

Dipende sempre da quale punto di vista. Sicuramente ha dato e dà più libertà di scelta e di pensiero, più spazio di azione, maggiore imprenditorialità.

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