Ute Lemper - L’armonia e la misura, la flessibilità e il senso del ritmo fanno di lei un’artista della canzone senza rivali
Mirella Caveggia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2008
Ha una voce dal timbro ricco e suggestivo, movimenti di straordinaria leggerezza, una gestualità che spande il fascino di un’eleganza innata. Ute Lemper, tedesca di nascita e signora internazionale della canzone, è così brava che in tutto il mondo non c’è teatro lirico, manifestazione musicale prestigiosa, orchestra illustre che non faccia lampeggiare il suo nome nel proprio cartellone.
Il Teatro Regio di Torino e la Reggia di Venaria hanno proposto sullo sfondo del palazzo rivestito di luci notturne l’ultimo suo concerto, un prezioso tessuto di musiche di cabaret, di canzoni francesi d’epoca, di brani di Kurt Weil e di composizioni che l’artista ha cantato a Broadway e nel West End di Londra.
Biondissima questa volta, molto chic nel lungo abito nero scivolato sul corpo nervoso e sottile, Ute Lemper in scena non impone un’immagine trascinante: al pubblico si accosta con discrezione, e con un aristocratico distacco rimane avvolta nel suo mondo confidenziale di sogno, di velluto, in penombra, dove canta la vita, i luoghi, l’amore. Passa da una canzone all’altra con disinvoltura, da un testo francese ad uno tedesco, dall’inglese all’ebraico, fino all’italiano di “Estate”, la bella canzone di Bruno Martino, che interpreta con forti vibrazioni emotive. Versatilità e spirito ironico sono i suoi tratti. In certe interpretazioni più spiritose infila uno spolverino e una bombetta; con grazia maliziosa solleva un lembo dello spacco del suo abito e scopre la gamba ben modellata; giocherellando con un boa si burla delle signore della politica, da Condoleesa Rice a Angela Merkel e con un vivace talento interpretativo mette in scena una piccolo dramma intimo con la canzone “Milord” di Edith Piaf, dove una ragazza da marciapiede intrattiene per un istante uno sconsolato gentleman.
L’eleganza sofisticata, la classe autentica, non costruita con artifizi di seconda mano, l’armonia e la misura, la flessibilità e il senso del ritmo fanno di lei un’artista della canzone senza rivali, che porta il suo pubblico in un viaggio in prima classe verso il mondo e i suoi segreti con una voce che passa dalla tenerezza più carezzevole alle asprezze gutturali, dalla dolcezza all’aggressività dominante.
La ritroveremo in settembre nel fitto programma di MITO, il proseguimento di Settembre Musica, che alla sua seconda edizione porta fra Torino e Milano un mese di grandi orchestre e interpreti di rilievo assoluto.
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