CONSULTORI / LIGURIA - Eccellenza, professionalità, e multidisciplinarietà sono i fiori all'occhiello della rete consultoriale ligure. Ma il mancato turn over è un disagio
Capati Valentina Lunedi, 26/09/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2011
La Liguria vanta una tradizione molto radicata in materia di consultori, è infatti tra le prime regioni insieme all'Emilia Romagna e alla Toscana ad aver implementato a partire dal 1975 la rete di strutture. A spiegarci che si tratta di una regione dove i consultori funzionano bene è Sandro Viglino, oltre che referente di Agite (Associazione ginecologi territoriali) anche vice presidente nazionale di Olgoi. Un occhio esperto che ci guida, attraverso un'intervista rilasciata a Noidonne, alla scoperta del funzionamento della rete consultoriale ligure. La regione eccelle soprattutto nella provincia di Genova, ma anche nelle località periferiche, l'unico inconveniente una certa "contaminazione" da parte di altre vocazioni mediche. Nulla di irrimediabile comunque.
Qual è la condizione dei consultori in Liguria?
Per valutare la situazione della Liguria, c'è una premessa da fare: la nostra regione è stata tra le prime a costituire una rete consultoriale a partire dal 1975. Quindi diciamo che tra la fine degli anni '70 e gli inizia degli anni '80, qui potevamo già contare su questo servizio. Vuol dire in primis che dobbiamo partire dalla constatazione che la nostra rete consultoriale è molto ben radicata. C'è una diffusione ben capillare delle strutture nella regione, con una concentrazione maggiore nelle città principali: pensiamo a Genova, alla grande Genova (è l'espressione con cui i liguri indicano Genova e le zone limitrofe della provincia) dove ci sono oltre 30 sedi. La densità dei consultori è certamente minore nelle città come Imperia e La Spezia, dove sono comunque molto numerosi, tuttavia meno densi di quelli presenti a Genova . C'è poi da fare una distinzione tra e strutture puramente consultoriali vere e proprie, quelle dove per intenderci equipe complete di medici e non, e le altre strutture dove gli operatori sono presenti a tempo negli ambulatori. Ci sono in sostanza alcune sedi centrali e altre dislocate che mirano a consulenze mirate.
Ci sono dei problemi che riguardano la vostra regione in merito alla rete consultoriale?
Tra i problemi che negli ultimi mesi si sono manifestati in Liguria è quello del mancato tourn over, che di fatto si è manifestato un pò in tutte le regioni italiane. Ciò ha comportato una contrazione dell'organico. Inoltre un altro fattore di disagio è il fatto che nelle strutture consultoriali troppo spesso sono state fatte confluire attività prettamente ambulatoriali. Succede in Liguria come in altre regioni,vedi l'Emilia Romagna e la Toscana.
Come ne esce l'idea del consultorio?
Il consultorio, con queste pratiche che si sono protratte nel tempo, risulta contaminato, in alcuni casi addirittura snaturato. Sono venute meno le ispirazioni del consultorio che dovrebbe navigare nelle direzioni per cui è nato (l'assistenza in gravidanza, per la sessualità, per le interruzioni volontarie di gravidanza, ecc...). Col tempo invece il consultorio sta diventando un ambulatorio tout court per questo motivo sostengo che c'è una vocazione consultoriale da recuperare.
Qualche indicazione "esperta" per ovviare a questa condizione?
Sarebbe utile riuscire a adeguare le esigenze: faccio un esempio, sarebbe di massima utilità una cartella unica condivisa. Una documentazione consultabile via web, in un sistema che ovviamente tenga conto dei parametri di legge per la conservazione della privacy. Dimezzerebbe i tempi di accettazione della paziente e sarebbe utile a creare un continuum tra il servizio fornito dal consultorio prima e dall'ospedale poi. Come nel caso della gestazione. Troppe volte la donna in gravidanza viene seguita per mesi nelle strutture del consultorio, mentre per la fase finale e per il parto passa in ospedale, da quel momento il consultorio non ne sa più nulla. Questo elemento dovrebbe essere minimizzato. Esiste l'esigenza di creare un cordone, un continuum tra ciò che viene fatto in ospedale e ciò che viene fatto nel consultorio.
Esistono nella vostra regione delle eccellenze che si sente di menzionare?
A livello territoriale esistono delle eccellenze nella nostra regione: mi sento di poter citare tutte le pratiche inerenti la gravidanza, a riguardo delle quali abbiamo fatto passi da gigante. Grazie al grande impegno di tutti gli attori della "macchina" consultoriale si sono raggiunti risultati davvero degni di nota attraverso soprattutto la grande professionalità specifica. La donna in gravidanza può infatti contare su una consulenza specifica pluridisciplinare, di fondamentale importanza nei delicatissimi nove mesi di gestazione. Questo soprattutto nelle province di Genova e Savona. Poi la diagnostica del collo dell'utero, del basso tratto genitale, ma anche nella ricerca sulle malattie sessualmente trasmissibili, con un'attenzione particolare per il papilloma virus. Questo in tutte le province, ma in particolare a Genova.
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