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Una spettacolare giornata scolastica per il 25 novembre

Una spettacolare giornata scolastica per il 25 novembre

Attività didattiche inerenti al tema della violenza di genere, coordinate con uno spettacolo teatrale, hanno costituito la degna celebrazione dello scorso 25 novembre in un istituto scolastico del salernitano.

Martedi, 29/11/2022 - La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è appena trascorsa, ma di certo per alcuni studenti e studentesse dell’ISS M. T. Cicerone di Sala Consilina (Sa) non si è trattato di una ricorrenza come tutte le precedenti. Difatti nella mattinata del 26 novembre, presso l’auditorium dell’istituto scolastico, si è svolto lo spettacolo teatrale “Non è colpa mia”, a cura della Compagnia Teatro Benessere-Università Popolare Lucana. Attraverso questa rappresentazione artistica i giovani hanno avuto modo di riflettere non solo su quattro storie di vittime di femminicidio e sul concetto stesso di violenza di genere ma anche di comprendere come da essa si possa liberarsi, ascoltando le parole di altre quattro donne che dagli abusi sono riuscite ad emanciparsi. Una tematica di particolare valenza questa, visto che “il 45% dei ragazzi racconta di non avere mai trattato l’argomento fra i banchi di scuola, né con i coetanei né con il propri insegnanti”(Skuola.net).
L’esibizione è stato il momento conclusivo di un percorso che il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano ha concertato con le docenti, al fine di approcciarsi al tema della violenza maschile sulle donne in maniera consapevole e responsabile. Un tema di particolare valenza, visto che il 35% degli studenti la giustifica con il classico e scontato “se l’era proprio cercata”, mentre il restante 65% dice tranquillamente che uno schiaffo ogni tanto alla propria fidanzata “ci sta”. D’altronde, quando si ha l’occasione di entrare in relazione con le giovani generazioni, si ha sempre modo di arricchirle ma nel contempo di arricchirsi, in uno interscambio sempre fervido di stimoli e contenuti. I ragazzi hanno infatti predisposto proprie elaborazioni artistiche, frutto di un confronto con le insegnanti, a cui le componenti del comitato si erano rivolte per divulgare il tema del contrasto alla violenza di genere.
Quando su di un cartellone affisso ai piedi del palcoscenico si è avuto modo di leggere “Non è colpa mia… ma ognuno faccia la sua parte” si è compreso che gli studenti avevano dato al fenomeno della violenza maschile sulle donne una dimensione collettiva, elevandosi sulle singole vicende personali raccontate nella piece teatrale. Un risultato conseguito grazie ai giusti input da parte del corpo docente, capace di fare comprendere ai ragazzi ed alle ragazze come gli abusi degli uomini sulle donne siano una sconfitta per tutta la società. Come hanno scritto anche su un proprio elaborato, dove si è avuto modo di leggere quando detto dall’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ossia “La violenza sulle donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani”.
I contributi delle studentesse sono stati particolarmente pregnanti di significato e di congrue riflessioni, a partire dalle loro considerazioni sulla violenza psicologica, che spesso viene sminuita di valore soverchiata com’è dagli abusi fisici degli uomini sulle donne. Quel cartellone con le frasi più ricorrenti, con cui esse vengono umiliate, è stato particolarmente significativo, anche perché immediatamente dopo ve ne era un altro con inscritto “Non sei più sola”. Così facendo le giovani hanno compreso a pieno che la solidarietà diventa un valore fondante, laddove si sia a conoscenza di vicende che vedono le donne vittime di violenza maschile.
Un vincolo speciale di sorellanza, di empatia, di sostegno ideale e materiale è quello che si sono augurate le creatrici di questo cartellone, a cui è seguito lo striscione “Per dire basta alla violenza chiama il 1522”. La presidente del comitato Se non ora quando-Vallo di Diano, Rosy Pepe, ha nel suo intervento finale enucleato le misure istituzionali e gli strumenti normativi messi a disposizione delle vittime per fuoriuscire dalla violenza di genere. Mentre, invece, la dirigente scolastica dell’ISS M. T. Cicerone, Antonella Vairo, all’inizio della manifestazione ha evidenziato come la scuola debba fornire alle nuove generazioni, al di là della divulgazione dei canonici saperi, quanto a loro necessiti per vivere consapevolmente la realtà.
La lezione che invece gli adulti hanno tratto da questo 25 novembre, trascorso in tal modo in un istituto scolastico, è stata indubbiamente che eventi del genere non possano essere sporadici o, peggio, a carattere estemporaneo. Al contrario giornate del genere devono divenire prassi ordinaria, perché inserite in specifici percorsi didattici che vedano l’educazione ai sentimenti e, conseguentemente, al rispetto delle donne come specifici focus, per contrastare quell’epidemia di violenza, psichica e fisica in capo ai giovani, alla quale assistiamo tutti i giorni attraverso le notizie di cronaca. “La scuola, dunque, dall’istituzione primaria a quella secondaria, deve fornire un’educazione affettiva e sentimentale per la consapevolezza del sé, per la gestione delle emozioni proprie e altrui” (Save the children).
Su temi, quali quello del contrasto alla violenza maschile sulle donne, diventa quindi fondamentale il ruolo delle istituzioni scolastiche perché, se la chiave di svolta per debellarla è nell’affrontarla dal punto di vista culturale, occorre offrire ai giovani i mezzi idonei per formarsi come persone realmente autonome, che non abbiano paure da affrontare ma sentimenti da condividere. La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, così come è stata ideata e vissuta dall’ISS M. T. Cicerone di Sala Consilina, a buon titolo si può inquadrare in tale dimensione, perché attraverso una buona alfabetizzazione emotiva è riuscita a fare emergere non solo quanto di meglio gli studenti e le studentesse pensavano della violenza di genere, ma anche come “Ognuno deve fare la sua parte” per tentare di contrastarla e semmai debellarla.

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