Venerdi, 19/03/2010 - L’ho letto d’un fiato, per la mia curiosità verso le cose d’Irpinia, la provincia dove abito. Si tratta di brevi racconti – spesso spiazzanti – ambientati tra Greci, Villanova del Battista (paese natale dell’Autrice), Avellino, Zungoli, Bisaccia, Flumeri e Grottaminarda, più o meno.
Citazioni dialettali molto gustose, filastrocche - anche nel mio amato arbëreshë (lingua antica di Greci-Katundi) - e riferimenti geografici riempiono queste pagine di racconti vintage in bianco e nero, come le foto di un tempo. L’escamotage di collezionamento è dato dall’eredità spirituale che la protagonista narrante (Marta, appunto) consegna alla giovane Tania, che l’assiste durante la sua agonia ‘guidata’ verso la morte. La morte - anche improvvisa, ma accettata nella quotidianità di allora meglio che nella nostra - è il leit motiv del libro. Un racconto che pare una cartolina d’antan si interrompe bruscamente perché qualcuno muore in silenzio, così, d’amblè. I morti di cui si narra sono spesso giovani o addirittura bambini, così tutto diventa più tragico e tranciante.
Non manca neanche il nostro Terremoto (quello del 23 novembre ’80), presenza ingombrante e deformante delle vite e dei ragionamenti di ciascuno di noi, di chi c’era ed anche di chi l’ha solo sentito raccontare con spavento.
Mi sono ritornati in mente alcuni riferimenti cinematografici: dal sogno di morte de Il Gladiatore ad Amabili resti (recentissimo), anche perché le immagini evocate con le parole della Silano sono molto vivide, quasi fotografiche.
I temi toccati sono attuali (depressione, anoressia, povertà, parità di genere, le discariche intorno Ariano) seppur tutti narrati al passato remoto, e pure le reazioni psicologiche dei personaggi sono diverse dalle nostre attuali.
Anche l’amore diventa più struggente, perchè spesso negato, ostacolato o tradito. L’amore di queste storie ha il sapore del sangue.
Alla fine della lettura, flashbacks di volti e paesaggi si sono affastellati uno sull’altro: un’Irpinia, terra impressionista.
L’Irpinia di Marta, di Paola Silano, Delta3 Ed. (2010) pagg.158
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