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Una questione privata

Una questione privata

Al centro della narrazione c'è dunque il triangolo sentimentale composto da due amici, Milton e Giorgio e l'affascinante Fulvia.

Lunedi, 06/11/2017 - Una questione privata

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



Una questione privata è una storia d’amore nella guerra. In genere siamo Noidonne che soffriamo per amore e gelosia, qui è una donna che fa soffrire, e la sofferenza d’amore è peggio della guerra.



I Taviani affrontano uno dei "testi sacri" della letteratura italiana, "Una questione privata" di Beppe Fenoglio. Il romanzo dello scrittore di Alba racconta di un'ossessione d'amore che fa scomparire, agli occhi del protagonista il partigiano Milton (Marinelli), la guerra che sta combattendo contro i fascisti, ovvero gli 'scarafaggi'.



Una questione privata procede per episodi chiave, momenti e personaggi che incarnano la Storia e la condizione umana nella sua essenza.



Questa storia narra l’amore tormentato di un partigiano soprannominato Milton (Luca Marinelli) nei confronti di Fulvia (Valentina Bellè), ma alla ragazza piace civettare anche con il migliore amico Giorgio.



Il giovane partigiano Milton, innamorato della bella Fulvia, ne perde le tracce durante la guerra di resistenza nelle Langhe. Sullo sfondo della battaglia partigiana, il protagonista intraprende un eroico viaggio alla ricerca dell'amore perduto e della verità che ruota attorno ad esso.



Grazie alla complicità della custode della villa dove i due innamorati passavano le loro serate, Milton scopre il terribile segreto che traccerà la sua strada: contorta e pericolosa, disseminata di nemici e insormontabili sfide.



L'amore e la gelosia spingono il protagonista a correre per i monti, dimenticando per un attimo la resa dei conti con i fascisti, in preda a una febbre ossessiva. Nel tentativo di ricevere da Giorgio un chiarimento, Milton intraprende un viaggio attraverso il paesaggio verde e nebbioso delle Langhe che è anche un percorso di conoscenza: di se stesso, dell'animo umano e della barbarie insensata della guerra.



Al centro della narrazione c'è dunque il triangolo sentimentale composto da due amici, Milton e Giorgio e l'affascinante Fulvia.



I tre si incontrano durante un’estate e i due ragazzi, profondamente diversi come carattere e atteggiamento, si innamorano entrambi della stessa donna.



Over the Rainbow è il disco più amato da tre ragazzi nell’estate del 43. I tre hanno in comune l’imperativo morale e una dostoevskiana visione della natura umana.



S’incontrano nella villa estiva di Fulvia, prima adolescente e poi donna. I due ragazzi sono Milton e Giorgio, l’uno pensoso, riservato, l’altro bello ed estroverso. Amano Fulvia che gioca con i sentimenti di entrambi.



Un anno dopo Milton, diventato un partigiano, si ritrova inaspettatamente nella villa in cui erano sbocciati questi sentimenti. La custode dell'edificio lo riconosce e getta le basi per un atroce dubbio: Fulvia ha forse avuto una storia d'amore con Giorgio.



La gelosia lo spinge quindi ad andare alla ricerca del rivale in amore, fatto però prigioniero dai fascisti.



Una questione privata procede per episodi chiave, momenti e personaggi che incarnano la Storia e la condizione umana nella sua essenza. Forte è l'incontro di Milton con i genitori, scena muta e intensa.



Il film balza tra il presente in cui la guerra la fa da padrona e con lei nebbia, colori grigi, fango, al passato in cui tutto era più colorato e luminoso. Il trait d'union è l'amore.



Quello timido e impacciato di ieri o quello preda della gelosia di oggi. Perchè la Storia impone percorsi imprevedibili, ma non riesce a cancellare il sentimento.



Ed è proprio il sentimento che spinge il partigiano su e giù per i monti, over the rainbow.



Il film offre uno spaccato della Resistenza e della sofferenza di quel periodo storico. Lo fa con il rigore e la poesia che da sempre caratterizzano i lavori dei fratelli Taviani.



Hanno portato sul grande schermo una storia di amore e passione sullo sfondo di una guerra che stravolge profondamente la società e la vita degli individui.



Paolo Taviani, dopo il lavoro compiuto sulla sceneggiatura insieme al fratello Vittorio, si cimenta da solo alla regia per la prima volta, mantenendo tuttavia lo stile inconfondibile dei due maestri del cinema italiano.



Il dramma privato che prende il sopravvento sull'atrocità del conflitto in atto porta così a raccontare una pagina di storia solo di riflesso, attraverso il percorso compiuto da Milton per ritrovare forse se stesso e un significato alla vita in mezzo a tanto orrore.



Il titolo è tratto da una lettera inviata da Fenoglio al suo editore, in cui sottolinea come voglia allontanarsi un po’ dai temi della Resistenza: «Voglio scrivere una storia privata». Il libro, pubblicato postumo, ha quindi seguito questa indicazione e lo stesso hanno fatto i Taviani.



"Fenoglio - ha spiegato Paolo Taviani - ha vissuto da protagonista la realtà partigiana, ma non voleva essere arenato nel racconto epico, né passare come un suo cantore, voleva appunto raccontare una storia privata".

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