Intervista a Donatella Palermo - 'Liscio', vincitore del premio Alice nella Città, la sezione della Festa del Cinema di Roma dedicata ai ragazzi
Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2007
Come ha deciso di diventare produttrice? Pensa che le donne siano adatte per questo mestiere?
Un po’ per caso, scrivevo fumetti, poi ho fatto amicizia con una produttrice americana che mi ha aperto una finestra su questo mondo. Credo che le donne siano brave a capire il talento delle persone, oltre che ad amministrare il denaro e queste sono due cose che un produttore deve saper fare. Inoltre bisogna essere positivi e fattivi, io non sono abituata a lamentarmi ma a lavorare, e credo che anche questo sia importante.
La sua casa di produzione, la A.S.P., verso quali progetti si orienta di preferenza?
Per un produttore come me ha senso fare qualcosa di non omologo, fare progetti apparentemente strani, opere prime, che facciano conoscere mondi nuovi, come Tano da morire di Roberta Torre o Lettere dal Sahara, di un maestro come Vittorio De Seta, un film difficile ma bellissimo. A chi si avvicinasse a questo mestiere direi di seguire le proprie idee, di cercare un senso nelle cose che fa e di realizzare film utili, giusti. Il cinema deve precedere i tempi, sono convinta che linguaggio e contenuto coincidano e quello che offre la televisione non mi appartiene. Il prossimo progetto, ancora segreto, sarà un film molto bello con un cast strepitoso.
Ci parli del film Liscio e dei suoi interpreti.
E’ un film sorridente e racconta la storia di una donna che vuole cambiare la sua vita. Ho acquistato i diritti della sceneggiatura dopo essere stata nella giuria del Premio Solinas. Laura Morante, l’interprete femminile, è una persona molto corretta, di grande intelligenza e bravissima come interprete: ha arricchito molto il suo personaggio, inoltre canta tutte le canzoni del film. E’ una donna generosa e consapevole di quello che fa ed è perfetta nel ruolo della protagonista, una mamma single che vuole vivere la sua vita, amare molti uomini, suonare la sua musica. Anche se il figlio è geloso è una figura di bambino positiva perché parla con la madre, la quale ha per lui un grande affetto anche se afferma sé stessa. Credo che tutte le mamme single, ma anche tutti i genitori, dovrebbero vederlo, perché parla della maternità e delle relazioni con i figli, raccontando cose reali, come il fatto che la donna spesso fa delle rinunce ma fa anche un percorso con il figlio, che la vuole portare da un’altra parte. Volutamente l’azione è posta in un non-luogo e decontestualizzata. Alla Festa di Roma sono stata felicissima che il film sia piaciuto tanto anche ai bambini. Nel film è molto importante anche il discorso musicale, ricchissimo, grazie a Riccardo Tesi, Gianni Coscia e BandiItaliana, c’è molto folk, jazz e diverse forme di musica popolare.
BOX
Vincitore del premio Alice nella Città, la sezione della Festa del Cinema di Roma dedicata ai ragazzi, Liscio racconta la storia di un ragazzino di 12 anni, Raul (il giovanissimo Umberto Morelli), spiritoso ma molto serio, che decide di aiutare la madre, Monica (Laura Morante), una single appassionata e vitale, ad orientarsi nella sua difficile vita sentimentale costellata dall’avvicendarsi di molte relazioni, nessuna delle quali duratura, presentandole l’uomo “giusto”. Poiché Monica canta in un’orchestra di Liscio – fondata da Orfeo, nonno di Raul e per lui figura di riferimento – il candidato ideale allo scopo sembra essere il professore di musica, Medri (Antonio Catania), che diventa perciò oggetto dei comici e goffi tentativi del novello paraninfo, senza alcuna garanzia sul risultato. Monica infatti cerca con fatica la sua identità, Raul cerca pace e stabilità affettiva. Nel frattempo il ragazzino è costretto ad incontrare ogni mattina a colazione i molti aspiranti fidanzati della madre, a combattere con i compagni di classe pettegoli ed a barcamenarsi con le avances di una graziosa compagna di scuola “femmina”, che lo impaurisce un po’. Madre e figlio, nel corso di tutto il film, si sfidano, dialogano, si vogliono bene e cercano, senza rendersene conto, di rintracciare percorsi comuni, individuando una compensazione pur non rinunciando alle proprie esigenze. Il regista, Claudio Antonini, romano, ex-calciatore professionista, è al suo secondo film. Bello, con bravi attori: da non perdere.
(9 marzo 2007)
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