Mercoledi, 20/08/2014 - Anche questo anno a fine estate assisteremo ai consueti quanto noiosi bilanci di fine stagione: quanto basso sia stato il numero dei vacanzieri nelle località marine - causa avverse condizioni meteo - quanto gli italiani hanno speso per le tanto sospirate ferie estive e quanti hanno potuto permettersele e poi, ah si, quante donne sono state uccise anche nell'estate 2014?
Una notizia tra le tante alla quale i più sembrano essersi abituati; una di quelle notizie che darà lo spunto a trasmissioni televisive, più o meno discutibile, per imbastire ore ed ore di chiacchiere finalizzate più a rimettere in scena il dramma o la crudezza del modus agendi dell'omicida sotto gli occhi sapientemente velati di lacrime di conduttori e conduttrici.
No, non sentiremo parlare delle battaglie quotidiane dei centri antiviolenza sull'importanza di avere un Piano nazionale antiviolenza che ponga al centro la Politica del cambiamento culturale che educhi e ri-educhi alla relazioni tra i generi. No, non sentiremo parlare della ridicola distribuzione dei finanziamenti stanziati dal nostro Governo a tutti senza cogliere l'importanza della professionalità di chi opera da tanto e da sempre a tutela delle donne vittime di violenza. Non sentiremo parlare di tutto ciò perché di questo si occupano le "femministe" dei centri antiviolenza sempre pronte a polemizzare, discutere, sottolineare e questo non fa audience!
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