Resurrectionis dominicae primam testem et evangelistam, Sanctam Mariam Magdalenam, semper Ecclesia sive Occidentalis sive Orientalis, summa cum reverentia consideravit, etsi diversimode coluit…. La Congregazione per il Culto Divino ha decretato che, a partire da quest'anno, la ricorrenza liturgica dedicata a Maria di Magdala diventa festa come quella degli altri apostoli.
Questo significa che "la prima testimone della Resurrezione del Signore ed evangelista" è stata collocata allo stesso livello di Maria, è entrata nel novero degli apostoli e la sua messa avrà Gloria e il Prefazio proprio intitolato Apostolorum Apostola (così l'aveva definita già san Tommaso nel tredicesimo secolo).
E' un riconoscimento che non solo risarcisce la discepola che il cardinal Ravasi ha riconosciuto "calunniata" e che la lunga tradizione ha trasmesso in decine di raffigurazioni artistiche - solo il Lanfranco la rappresenta assunta al cielo - come prostituta e penitente; ma valorizza la parità del femminile nella chiesa molto più di qualunque accesso a livello gerarchico in cui una donna sarebbe destinata a replicare il ruolo clericale maschile.
E' un riconoscimento di valore che si estende all'intero genere. Entra finalmente nella chiesa, riconosciuta dal Papa al massimo livello di santità quella Maddalena che Gesù aveva privilegiato per stima e amicizia. Dopo la resurrezione si era presentato a lei, una donna, perché andasse a dare l'annuncio agli altri apostoli, nascosti per paura delle retate. Non fa meraviglia che, secondo l'universale tradizione misogina, Pietro, pentito per aver rinnegato Gesù tre volte, inaugurò sia il ministero petrino del papato senza un analogo ministero mariano, sia l'esclusione del genere femminile dalla condivisione delle responsabilità dei cristiani. Intanto Maddalena entrava nella leggenda come prostituta mentre la tradizione (confermata dalla toponomastica) la portava da Gerusalemme fino all'isola della Maddalena e, attraverso il Passo della Maddalena, a Marsiglia dove è effigiata come predicatrice.
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