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Una graphic novel dedicata a Roberta Lanzino

Una graphic novel dedicata a Roberta Lanzino

L’altra Calabria / 4 - Roberta aveva 19 anni, un motorino e tutta una vita davanti. Come tante di noi. Marina Comandini e Celeste Costantino con l’associazione daSud hanno raccontato la storia del suo femmincidio (ed Round Robin)

Colanicchia Ingrid Domenica, 13/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

È il 26 luglio del 1988. ROBERTA LANZINO ha 19 anni, vive a Rende in provincia di Cosenza dove studia Scienze economiche. Una vita ordinaria come quella di una ragazza qualsiasi della sua età. Quel giorno prende il suo motorino e si dirige, seguita dopo una manciata di minuti dai suoi genitori, verso la casa al mare di famiglia, dove non arriverà mai. La sua vita sarà spezzata lungo quella strada secondaria che da Rende dirada verso il mare: due uomini a bordo di una Fiat 131 la seguono, le tagliano la strada, la violentano e le tolgono la vita. Una storia di violenza che oggi viene restituita alla memoria collettiva dalla graphic novel che Marina Comandini e Celeste Costantino hanno da poco dato alle stampe con la casa editrice Round Robin, all’interno della collana Libeccio che la casa editrice e l’associazione daSud (di cui Costantino è una delle fondatrici) hanno dedicato alle vittime delle mafie. Perché la storia di Roberta è, sì, prima di tutto una storia di femminicidio, anche se nel 1988 questa parola era di là da venire, ma è anche una storia di ‘ndrangheta. “La ‘ndrangheta è presente in ogni passaggio di questa storia”, scrive Celeste Costantino, che della graphic novel ha curato i testi mentre Comandini ne ha disegnato le belle e toccanti tavole. “Se ancora oggi non si è riusciti ad avere una verità ufficiale su quanto accaduto, è proprio perché quelli che sono considerati dalla Procura i protagonisti di questo crimine sono personaggi organici alla ‘ndrangheta”. Le indagini partono infatti immediatamente ma tra depistaggi e menzogne è solo nel 2007 che comincia a scorgersi un barlume di verità. L’inchiesta viene riaperta a partire dalle dichiarazioni di un ex boss della ‘ndrangheta che racconta di aver appreso in carcere che ad uccidere Roberta era stato un altro malavitoso, Francesco Sansone, in complicità con Luigi Carbone, che sarebbe poi stato fatto sparire per paura che potesse rivelare a qualcuno i segreti di cui era a conoscenza. E c’è di più. L’ex capo bastone di Cosenza racconta che legata all’uccisione di Roberta è anche la morte di Rosaria Genovese, casalinga di Falconara Albanese, che sarebbe stata uccisa perché a conoscenza del coinvolgimento di Sansone e Carbone nell’assassinio della studentessa di Rende. Nel 2009 la Procura di Paola ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Francesco Sansone, del padre Alfredo e del fratello Remo. Il primo, già condannato a 30 anni per l’omicidio di un maresciallo della polizia penitenziaria, è accusato di aver ucciso Roberta e Luigi Carbone; gli altri due del solo delitto Carbone. Il processo è ancora in corso.“Ho cercato di raccontare la storia di Roberta, ma la verità è che non l’ho voluto fare fino in fondo - scrive ancora Celeste Costantino -. Una volta incontrati i genitori e dopo aver registrato la necessità del silenzio non mi sono messa alla ricerca di parenti e amici per strappare qualche informazione in più, che ne so… il suo colore preferito o la musica che ascoltava. Ho capito che forse non era giusto, sicuramente non era necessario. Quello che si deve sapere lo si sa già da chi ha avuto la forza e la voglia di raccontarlo, quello che non si sa dobbiamo poterlo immaginare, perché Roberta Lanzino era una ragazza. Una ragazza di 19 anni che andava all’università, che aveva un motorino, come tante di noi. E, come noi, a quell’età pensava di avere tutta la vita davanti. La sua storia poteva essere la mia. E chi non lo capisce si rende complice di questa morte. Tutti e tutte dobbiamo sentire il peso di questa storia e di tutte quelle che non sono state raccontate. Per questo solo, Roberta Lanzino, ragazza”.


Celeste Costantino e Marina Comandini

Roberta Lanzino. Ragazza

Round Robin Editrice, 2012

(contributi di Arcangelo Badolati, Francesco Forgione, Carlo Lucarelli, Antonella Veltri)


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