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Una giornata particolare. Anzi due.

Una giornata particolare. Anzi due.

Da Petilia Policastro a Roma - Il 3 maggio a Petilia Policastro inaugurato un monumento alla memoria di Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta. Qualche giorno prima una delegazione del Liceo è stata ricevuta in Senato dal Presidente Pietro Grasso

Mercoledi, 28/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014

 “La sua è una storia di dolore, ma anche di grande coraggio e di determinazione come donna e come madre di una bambina, Denise, alla quale voleva regalare e assicurare non ricchezza, ma un futuro migliore, un futuro di legalità. Il ripudio dell'ambiente in cui viveva, l'assoluta solitudine per la sua scelta di denunciare quel mondo che non le apparteneva nell'animo e nello spirito, non la spaventarono, ma alimentarono il suo anelito alla libertà. Oggi Lea Garofalo rappresenta un esempio, un messaggio di speranza che ci indica la via in nome della giustizia, in nome della legalità, in nome di un futuro migliore. Un abbraccio affettuoso vorrei giungesse a te Denise, figlia altrettanto coraggiosa di una madre che con il suo sacrificio ti consentirà un giorno di respirare finalmente il vero profumo della libertà. Entrambe, per tutti noi, rappresentate un insegnamento e uno stimolo a preservare la speranza nella lotta alla criminalità dinanzi alla quale non dobbiamo mai abbassare la guardia”.



Con queste parole il Presidente del Senato Pietro Grasso ha voluto salutare Petilia Policastro in occasione della Giornata dell’orgoglio femminile indetta dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Amedeo Nicolazzi al fine di valorizzare “gli esempi di donne simbolo del coraggio… che hanno difeso col proprio esempio i valori della legalità e della convivenza democratica” e di promuoverli “nella popolazione cittadina e particolarmente nelle giovani generazioni e nelle istituzioni scolastiche”. Il 3 maggio scorso la città natale di Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia uccisa nel 2009, ha celebrato le scelte di vita, e la morte, di una sua figlia, dopo che a Milano il 19 ottobre 2013 le autorità municipali avevano organizzato i suoi funerali laici. Dalla Calabria alla Lombardia e poi di nuovo a Petilia Policastro - a simboleggiare le vicinanze più che le distanze geografiche - il gesto di una rottura definitiva di una giovane madre immette energie, produce effetti. Oggi. E probabilmente domani. La piazza colma ed emozionata del 3 maggio ha testimoniato che quella morte non è stata inutile.



Il monumento a lei dedicato, realizzato da Romolo Rizzuti ed eretto nel suo paese simboleggia l’amore che quella terra - in cui “crescono insieme l’olivo e l’olivastro” - ha voluto tributare a Lea, ‘madre universale che con la parola e il gesto ha frantumato per la libertà la roccia ottusa della violenza’, come recita l’epigrafe. Libertà e coraggio, dunque, le parole al centro di una Giornata in cui “si coniugano disagio e forza d’animo, sacrificio e volontà di riscatto, dolore e senso del futuro. Lea Garofalo ne costituisce la sintesi e il simbolo universale. Siamo orgogliosi di essere suoi concittadini”. Così Giovanni Ierardi, della Commissione ad hoc costituita dall’Amministrazione comunale, ha illustrato il senso di un’iniziativa che “rappresenta un forte gesto di riappropriazione collettiva e che dà slancio a un processo di ricomposizione civile e morale, di cui a Petilia e nel territorio si avverte forte l’esigenza” precisando che occasioni come queste servono per riflettere “sulle violenze subite ma anche sulle violenze compiute... su quel meccanismo autoassolutorio dell’altrove, per cui la colpa è sempre degli altri e noi siamo sempre vittime innocenti”. Il rifiuto di Ierardi è netto: “è qui, in questa terra, che dobbiamo saper dimostrare la nostra capacità di vivere”.



E il cammino, non facile, può essere meno incerto se accompagnato dall’affettuosa e ferma guida di Don Ciotti, presente alla cerimonia e ringraziato “per tutto quello che è e che rappresenta nella vita dell’Italia, per quel capitale di umanità e di tensione civile che è Libera e che ha voluto con la sua presenza portare in dono al nostro paese”. La partecipazione della Ministra Maria Carmela Lanzetta, con tutto il portato della sua esperienza umana e amministrativa, ha firmato la vicinanza del Governo affinché l’appuntamento non resti atto meramente simbolico. Il Liceo Raffaele Lombardi Satriani ha attivamente partecipato con Madri a Petilia, spazio che ha voluto assumere la madre “come categoria universale che trascende il luogo”. Gli stessi ragazzi e ragazze - guidati dal Prof. Ierardi e accompagnati dalla Direttora di NOIDONNE Tiziana Bartolini - che il Presidente Grasso ha voluto ricevere nel suo ufficio in Senato il 29 aprile, sottolineando la vicinanza dello Stato e l’importanza delle “sensate utopie” che sempre devono accompagnare la vita e l’affermazione dei valori che contano davvero. L’ufficialità dell’incontro romano non ha impedito al Presidente di scherzare, sorprendendo la delegazione con la richiesta di un selfie. Autoscatto prontamente realizzato e che rimarrà agli atti della comunità petilina, che molto deve a Lea Garofalo. E alla sua giovane e coraggiosa Denise, che di nuovo salutiamo con affetto da queste pagine (vedi NOIDONNE, gennaio 2014).





#foto5dx#Il monumento a Lea Garofalo, opera dell’artista petilino Romolo Rizzuti in pietra lavorata dallo stabilimento petilino Trocino, è stato eretto nel Parco Giochi intitolato ad Albert Sabin, l’inventore del vaccino orale contro la poliomielite, che salvò da morte certa milioni di bambini.




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