Giovanni e Cliseide c’erano quel 25 aprile 1945 a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo per le strade di Zagarolo, un piccolo paese di campagna in provincia di Roma...
Sabato, 13/04/2019 - I miei bisnonni c’erano. Giovanni e Cliseide c’erano quel 25 aprile 1945 a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo per le strade di Zagarolo, un piccolo paese di campagna in provincia di Roma. Questa è la loro storia. (YouTube ANPI dic 2020)
Il 3 febbraio arrivò a Zagarolo Pino Levi-Cavaglione, un comandante delle Brigate Garibaldi inviato dal CLN, che aveva il compito di controllare la zona dei Castelli Romani con l’incarico di organizzare la Resistenza in questo paese, a Palestrina e a Castel San Pietro Romano. Ma a Zagarolo manca tutto: armi, radio, giornali e uomini disposti a rischiare. Egli trovò i compagni zagarolesi impreparati e non all’altezza dei loro, seppur piccoli, compiti e per questo venne incaricata la banda di Paliano. Nel marzo 1944 Enrico Giannetti convocò a Genazzano un congresso dove intervennero i rappresentanti di tredici comuni con lo scopo di formare GAP settoriali, di insistere nel reclutamento e nell’azione militare, nella stampa e propaganda e nella raccolta fondi. La situazione del segmento prenestino vedeva a Zagarolo un comitato locale formato da Sesto Rolli, responsabile politico, dal ferroviere Giuseppe Perri del settore organizzazione (subentrato ad Antonio Fabrini), da Giovanni Beccari, responsabile militare, sei militari sbandati, tre ex prigionieri alleati (due inglesi e un australiano), tre russi che venivano da Palestrina (“Vaska”, Boris e Ivan) e una trentina di compagni tra cui spiccano i nomi dei miei bisnonni Giovanni Verginelli e Alessandra ( nome con cui era conosciuta ) Delle Fratte e suo padre Beniamino Delle Fratte.
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