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Una finanziaria a misura di donna

Una finanziaria a misura di donna

Finanziaria / Cgil Aitanga Giraldi - "Una parte significativa delle richieste delle donne del sindacato sono state accolte..."

Rosa M. Amorevole Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2006

Molto si è detto in merito alla finanziaria, ma ben poco è emerso in merito a come questa importante legge impatti sulle donne. Ne parliamo con Aitanga Giraldi, responsabile delle Politiche di Pari Opportunità per la Cgil, che già in alcune occasioni ha avuto modo di chiedersi pubblicamente come mai nessuno abbia messo l’accento sugli elementi di innovazione in termini di pari opportunità e mainstreaming introdotti.

Cosa hanno chiesto le donne del sindacato al Governo in merito alla formulazione della legge finanziaria?
Come donne Cgil Cisl e Uil avevamo chiesto forti segnali per le pari opportunità alla Ministra Pollastrini. Una parte significativa delle richieste delle donne del sindacato sono state accolte, a partire dall’inserimento del capitolo sullo sviluppo di misure a sostegno dell’occupazione femminile nelle aree svantaggiate, soprattutto a sud. Ci è parso un buon esercizio di mainstreaming.

Può farci un esempio?
Un grande elemento di novità, ed accade per la prima volta in una legge finanziaria, è rappresentato dal fatto che si adottano incentivi selettivi diversi tra donne e uomini, per favorire la crescita dell’occupazione, che tengono conto della mancanza di parità nella posizione di partenza (nell’art. 18). Questi incentivi favoriranno l’occupazione femminile a sud e nelle altre aree svantaggiate del Paese.

E per il 2007 anno delle Pari Opportunità per tutti?
E’ previsto, oltre agli incentivi sul lavoro, un fondo specifico. Speriamo che durante l’iter della finanziaria non venga tagliato.

Rispetto al tema della violenza, cosa è previsto dalla legge?
Sono previste risorse per l’istituzione di un Osservatorio destinato al contrasto della violenza nei confronti delle donne e un incremento di risorse per la prevenzione della violenza nei confronti delle donne di circa 3 miliardi di euro. Anche se di fatto questi fondi verranno stralciati dalla finanziaria (non è competenza di tale fattispecie normativa), verranno destinati ad altri dispositivi tecnici congrui, che permetteranno di implementare ciò che le donne chiedono da molto tempo (Osservatorio e azioni di prevenzione).

Ci sono novità in merito all’art. 9 della legge 53/2000?
Si, l’art 9 diventa competenza del Ministero per la Famiglia di concerto con il Ministero del Lavoro e il Ministero delle Pari Opportunità. In tema di conciliazione lavoro-famiglia sarà necessario concertare con le organizzazioni sindacali i nuovi criteri e le modalità, indicati in finanziaria, per la concessione di contributi attualmente previsti.

Solo aspetti positivi, dunque?
Ci pare un risultato soddisfacente, rispetto ad una piattaforma rivolta soprattutto alla costruzione delle condizioni per lo sviluppo nel segno dell’equità. Riteniamo, invece, inaccettabile e grave che, mentre aumenta la contribuzione per le lavoratrici e i lavoratori parasubordinati, non si riconoscano loro gli stessi diritto sociali basilari come, ad esempio, la tutela completa della maternità a partire dalla gravidanze a rischio.

(2 novembre 2006)

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